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Messina. Teatro Vittorio Emanuele nuova stagione musicale: avvio doloroso con IX Sinfonia di Beethoven per Genziana D’Anna

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Un lunghissimo composto applauso all’ingresso degli orchestrali e un minuto di immobile silenzio chiesto dal direttore hanno preceduto lo spettacolo, percepito per tutta la durata come una profonda corale preghiera.

Con la Sinfonia n. 9 in Re minore per soli, coro e orchestra op. 125, eseguita per l’attesissima prima volta dall’orchestra del Teatro, ha preso inizio, nel dolore per la morte della violoncellista Genziana D’Anna, avvenuta alle prove generali di venerdì, la nuova stagione musicale del Vittorio Emanuele di Messina.

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Afflizione degli orchestrali divenuta voce con le parole del direttore Matthias Fletzberger: “siamo disperati, fuori di noi stessi – ha detto prima di chiedere il minuto di silenzio -; non possiamo capire quello che è successo. Ognuno di loro – ha evidenziato riferendosi ai maestri – ha dedicato tutta la vita alla musica e la nostra collega era una dei più rari; posso dirlo perché questa è la quinta volta che dirigo la famiglia di questa orchestra della quale era la parte importantissima da più di trent’anni. Abbiamo deciso di dedicare questa serata alla sua memoria”.

Ma poi lo spettacolo è dovuto andare avanti, tra gioia e dolore, come gli antitetici stati ontologici della vita, fino all’ultimo movimento  della sinfonia con i momenti solenni e festosi del coro “F. Cilea”, diretto da Bruno Tirotta, che ha concertato con il baritono Thomas J. Maye, la soprano Liene Kinca, il mezzosoprano Stepanka Pucalkova ed il tenore A.J. Glueckert.

Dopo l’invito del baritono “Oh amici, non questi suoni! Intoniamone invece di più piacevoli e gioiosi. Gioia! Gioia!”, che segue la preghiera musicale del Terzo motivo ed i gravi accordi del recitativo proprio dei violoncelli – sulla sua sedia un mazzo di fiori bianchi -, l’Andante maestoso – Allegro energico dell’orchestra – come fa la musica quando vuole raggiungere il Cielo – ad accompagnare i versi che rimandano al Creatore, Padre affettuoso, origine della Gioia, con l’invito finale: Genziana “Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare!”

Non è mancato il commosso ritratto della musicista da parte del suo compagno di leggio Maurizio Salmeri dal quale emerge una donna “molto raffinata e di grande e profonda intelligenza e fermo rigore morale in tutti gli ambiti della sua vita; altruista e con una incredibile e grandissima sensibilità”, proprio come testimoniato per la “zia Genzy” – alla camera ardente che il presidente Miloro d’accordo con la famiglia ha voluto presso il Teatro – dal giovane violinista dell’orchestra nonché suo collega insegnante presso la scuola media Petrarca, Ivan Crisafulli.

Condoglianze  sono state sentitamente rivolte alla figlia, al fratello e al resto della famiglia, da parte del direttore Fletzberger, del presidente dell’Ente Teatro Orazio Miloro, del soprintendente Gianfranco Scoglio e del direttore artistico Matteo Pappalardo, che hanno preso la decisione unanime di eseguire il concerto dedicandolo a Genziana.

Dopo l’ultima battuta, l’interminabile applauso liberatorio del numerosissimo pubblico in piedi che ha trattenuto raccolto il fiato per tutto lo spettacolo.

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