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IL “SACCO” DI MILAZZO, Falliti: “Un muraglione al posto della Cinta Muraria del Castello” 

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Sui discussi lavori di realizzazione del parcheggio multipiano di via Impallomeni al Borgo di Milazzo, l’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente conferma la regolarità delle procedure adottate dal Comune.

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Nella lettera di riscontro all’esposto presentato dall’associazione italiana medici per l’ambiente (Isde), trasmessa a fine settembre scorso a palazzo dell’Aquila, il dirigente generale del dipartimento Urbanistico evidenzia che “le opere realizzate risultano conformi agli strumenti urbanistici vigenti (Prg, Piano Particolareggiato del Centro Storico e Piano Paesaggistico) e rientrano tra gli interventi di consolidamento geomorfologico e messa in sicurezza consentiti”. Nella nota – che è stata inviata al presidente della Regione, al ministro della cultura, al prefetto e anche a tutte le Procure destinatarie dell’esposto dell’Isde – si ripercorrono tutte le fasi del progetto che la giunta di Milazzo ha approvato nel 2023 finalizzato, nell’ambito delle opere di rigenerazione urbana a realizzare l’infrastruttura al servizio della viabilità del Borgo.

“Nel corso dei lavori – si legge nella risposta dell’Assessorato – eccezionali eventi atmosferici avvenuti nel mese di dicembre 2024 hanno provocato gravi danni alla cinta muraria sovrastante l’area di cantiere, con fenomeni di dilavamento e disgregazione tali da compromettere la stabilità di due tratti e generare un concreto pericolo per la pubblica e privata incolumità. I sopralluoghi congiunti della direzione lavori e della Soprintendenza hanno accertato lo stato di instabilità e confermato la necessità di procedere con interventi di demolizione e ricostruzione, in assenza di possibili opere provvisionali di messa in sicurezza. Tali interventi, non originariamente previsti nel progetto approvato, sono stati inseriti nella perizia di variante venendo autorizzati sia dal Genio Civile di Messina che dalla Soprintendenza di Messina ed eseguiti sotto sorveglianza paesaggistica e monumentale. Pertanto, non si ravvisano ulteriori attività di competenza da parte di questo Dipartimento in merito all’esposto in oggetto e si ritiene concluso l’iter amministrativo di competenza regionale”.

Ma il sodalizio guidato dal medico ambientalista dr. Peppe Falliti non demorde riaccendendo i riflettori, e lo fa rincarando la dose attraverso una nuova dura nota diffusa sui social. “Molti Milazzesi chiamano semplicemente “Castello” l’insieme del complesso monumentale meglio noto come “Cittadella fortificata”. Naturalmente “era” un monumento unico al mondo ma alcuni “non Milazzesi” (uno in particolare) ne hanno barbaramente decretato la distruzione- si legge nel testo-. Organi istituzionali deputati alla tutela dei Beni Culturali hanno approvato la distruzione della “Cinta muraria” del 1622 facente parte del complesso monumentale della Cittadella fortificata di Milazzo. In questa foto è evidente l’inganno: viene costruito un muraglione al posto della “Cinta muraria”! Se si è costruito un muro, a maggior ragione poteva e DOVEVA essere consolidata e TUTELATA la cinta demolita, anche per evitare improbabili crolli in assenza di finte piogge. Milazzo ha l’ennesimo monumento in meno, il muro che ha resistito alle invasioni del passato è stato demolito da barbari locali, Milazzo perde l’occasione di far vedere al mondo intero un bene storico pur di dare spazio al SACCO della città!”

“Sapete- continua- , pochi ignoranti (nel senso che ignorano storia e cultura) politicanti non hanno studiato abbastanza o, addirittura, non hanno ritenuto opportuno approfondire le conoscenze sui “NOSTRI” Beni culturali ma sanno benissimo come speculare e cementificare! Però, la cosa più SCONVOLGENTE è assistere alla complicità di chi, pur avendo titolo a PROTEGGERE i monumenti, ne autorizza la distruzione”. Sono sicuro – conclude l’appello dell’esponente della coalizione “Si Siamo insieme”- che in molti saranno addolorati per questo ennesimo DELITTO culturale, ma in troppi continueranno a non capire che la storia di Milazzo viene CANCELLATA da cemento, muri, parcheggi, scale mobili, seggiolini nei torrenti, ristorazione dentro il castello… Il Castello di Milazzo non è Disneyland ma troppi amministratori della cosa pubblica sono la vera Banda Bassotti..”.

(Giovanni Luca Perrone)

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