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San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia: dal prossimo anno il 4 ottobre sarà festa nazionale

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La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato in via definitiva il provvedimento che inserisce il 4 ottobre come nuova festa nazionale nel calendario italiano. L’istituzione della giornata celebrativa che in realtà rappresenta un ritorno al passato andrà a colmare, dopo cinquant’anni, un vuoto nel calendario italiano, attribuendo nuovo rilievo a una figura simbolo dell’identità nazionale. Il percorso legislativo ha raccolto un consenso trasversale, sottolineato dalla partecipazione attiva del Governo e dalla spinta fornita dal poeta Davide Rondoni, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni. Piccolo di statura, dal carattere estroverso, Francesco aveva sempre avuto nel cuore il desiderio di compiere grandi imprese; questo lo mosse quando ventenne partì, prima per la guerra tra Assisi e Perugia e poi per la crociata. Figlio del ricco mercante di stoffe Pietro di Bernardone e della nobildonna provenzale Pica, era nato nel 1182 e cresciuto tra gli agi della famiglia e la vita mondana. Al ritorno dalla dura esperienza bellica, malato e scosso, apparve irriconoscibile a tutti. Nato ad Assisi intorno al 1181 da una famiglia benestante, dopo una giovinezza turbolenta e segnata da sogni di gloria militare, nel 1205 avviene la svolta: Francesco scopre il messaggio di Cristo e sceglie di rinunciare ai suoi beni, spogliandosi pubblicamente dinanzi al Vescovo e a una grande folla. Durante la vita Francesco mantenne un ostinato silenzio sull’origine delle piaghe che lo facevano soffrire alle mani, ai piedi e al costato; nessuno dei compagni poté vederle. Morirà il 3 ottobre 1226 e a soli due anni dalla sua scomparsa sarà canonizzato da Gregorio IX. La sua tomba si trova ad Assisi, nella Basilica a lui dedicata. La giornata, dedicata a San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, giunge in concomitanza con l’avvicinarsi dell’ottavo centenario della morte del Santo, previsto nel 2026.  Oltre che solennità civile,  sarà anche «Giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse». Previsto, inoltre, un evento di portata storica: la prima ostensione pubblica prolungata delle spoglie mortali di san Francesco per un intero mese: dal 22 febbraio al 22 marzo 2026.  In occasione dell’800° anniversario della sua morte, i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo potranno raccogliersi davanti al corpo del Poverello, visibile a tutti: “Un dono straordinario, un invito profondo alla preghiera e un’opportunità per vedere il vangelo di Cristo vissuto fino in fondo nella vita di una persona come noi”, si legge in un comunicato del Sacro Convento che oggi, 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi, fondatore dell’Ordine francescano e patrono d’Italia, ha annunciato la notizia: “Quest’ostensione, radicata nel tema evangelico del seme che muore per portare frutto nell’amore e nella fraternità, ci invita a considerare la vita del santo che continua a portare frutto dopo 800 anni e a ispirare l’umanità intera sulla via della pace, della fraternità, del servizio agli ultimi, della gioia e della cura del creato”.

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(Giovanna Riccardo)

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