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Messina. Morti sul lavoro: UIL ricorda Salvatore Ada vittima cantiere viadotto autostrada e spinge per soluzione morti bianche

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Il lavoro paga il prezzo più caro della crisi che va avanti da troppo tempo: salari bassi, austerità nella previdenza e tantissime morti bianche.

Lo ricorda il massimo esponente della UIL Messina, Ivan Tripodi, insieme al segretario Feneal Pasquale De Vardo, in occasione del quarto anniversario, ricorrente oggi, della morte sul cantiere messinese di un viadotto dell’autostrada A20 dell’operaio Salvatore Ada.

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Ironia della sorte, la sua morte, purtroppo una delle 973 sul posto di lavoro del 2021, proprio nell’anno in cui vedeva la luce il Capo III del D.L. n. 146/2021, recante Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; norma che non si è rilevata risolutiva se si considera che nel 2024 sono state 805.

Da qui le questioni: basta la formazione? oppure occorre una riforma strutturale che riduca l’orario di lavoro degli operai dei cantieri e che lo renda flessibile alle condizioni climatiche giornaliere? Che riduca l’età di collocamento in pensione, che vieti ai neo assunti i lavori più a rischio?

In altri termini, quanto incide sulla sicurezza la lucidità mentale dell’operaio, che sicuramente è inversamente proporzionale a sofferenze climatiche, stanchezza, condizioni di salute, età ed esperienza?

E se a tutto questo si aggiunge la piaga sociale del lavoro nero, molto spesso connesso al caporalato, si può davvero osservare che la situazione dei salariati ha superato il più alto livello di allarme, richiedente interventi non più dilazionabili.

Urgenti riflessioni, indotte dalla memoria della tragedia di Salvatore, delegato della Feneal UIL, sulle quali si è voluto soffermare il segretario generale Tripodi: “Si tratta – ha scritto in una nota – di una data triste e nefasta per il mondo del lavoro messinese poiché, per quanto ci riguarda, rappresenta, nel nostro territorio, una giornata di riflessione per ricordare Salvatore insieme a tutte le tante vittime sul lavoro: una ignobile e crescente mattanza di innocenti lavoratori che sono usciti da casa per guadagnarsi la giornata e hanno fatto rientro dentro una bara alla quale intende porre urgente rimedio – ha ricordato – la campagna denominata “Zero Morti sul Lavoro”, lanciata dal segretario nazionale Pierpaolo Bombardieri”.

L’occasione è stata anche utilizzata per far giungere la vicinanza del sindacato ai familiari di Salvatore Ada e di tutti gli altri morti sul lavoro e per ricordare all’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricò l’impegno preso all’inaugurazione dello stesso viadotto il 30 luglio 2024 di intitolarlo all’operaio  e a tutte le vittime sul lavoro.

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