“Vogliamo che Milazzo diventi il laboratorio di un nuovo modo di intendere la politica: nobile nei valori, sociale e davvero vicina ai bisogni dei cittadini.

L’incontro di ieri sera (sabato ndr) all’Atrio del Carmine ha dimostrato quanto sia forte, a Milazzo, il bisogno di parlare di sanità pubblica e di costruire insieme soluzioni concrete”. Ad affermarlo la coalizione del “Si – Siamo Insieme” (PD, M5S, PRC, e movimenti civici).
“È stato un confronto vero, tra rappresentanti istituzionali, mondo sindacale e cittadini. Tre voci che, unite, possono davvero incidere sulle scelte che riguardano la vita di tutti.
Da questo dialogo nasce una proposta: riproporre l’incontro, coinvolgendo le associazioni del territorio che ogni giorno operano nel campo sanitario e sociale- continua-.
Perché solo mettendo in rete esperienze, competenze e visioni possiamo restituire forza e dignità alla sanità pubblica.
Un grazie sincero a chi ha partecipato, ascoltato e contribuito. Continuiamo così. Con passione, ascolto, responsabilità e tanta voglia di partecipare.
“Insieme”.
Dal partecipato dibattito promosso da “SI, siamo insieme”, la coalizione di cittadini, associazioni e forze politiche progressiste che si stanno preparando alla prossima campagna elettorale di Milazzo, attraverso l’organizzazione di incontri pubblici, emerge una netta contestazione alla nuova rete ospedaliera. I disservizi del “Fogliani” sono stati richiamati in apertura di lavori sul palco dell’Atrio del Carmine dal vice rappresentante dei Cinque Stelle Giovanni Utano il quale ha anche riferito sui mancati riscontri in sede regionale delle istanze avanzate anche attraverso una petizione popolare sottoscritta da migliaia di cittadini.
Un focus sugli ospedali nel messinese l’ha rivolto invece il medico ambientalista Peppe Falliti, accennando ai bisogni della gente, alle carenze delle strutture, all’esigenza di trovare soluzioni per risolvere i problemi, che verranno invece ad accentuarsi con l’autonomia differenziata. Per il responsabile dell’Isde “dietro la riorganizzazione della rete ospedaliera c’è inganno poiché persiste la disconoscenza delle epidemiologie territoriali e l’assenza di programmazione, ed altro, che lasciano troppo spazio alla politica”.
Il segretario di Rifondazione Comunista Franco Andaloro ha spiegato come oggi “la politica ha smantellato la sanità pubblica con un atto d’accusa all’Asp di Messina per la decurtazione di 75 posti e la carenza di criteri nel determinare la riorganizzazione della sanità regionale, che contrasta con le reali esigenze collettive”.
Per il parlamentare Antonio De Luca componente della Commissione VI^
Salute, Servizi sociali e sanitari dell’Ars e capogruppo della deputazione del M5S-“la sanità siciliana è in stato di coma, che può anche diventare irreversibile”. Ha quantificato la spesa di 10 miliardi perla sanità pubblica siciliana “che va male, e delle regole d’ingaggio con la sanità privata convenzionata; una dicotomia tra privato e pubblico che, nel rapporto, risulta perdente per quest’ultimo, spiegando le motivazioni per cui ha ravvisata la necessità, quanto meno, di cambiare le regole proprio d’ingaggio”.
Ancora più duro Renato Costa, reresponsabile Sanità Cgil Sicilia che, facendo il raffronto col Veneto, ha considerato la sanità siciliana in uno “stato catastrofico” evidenziando ad esempio che a fronte delle poche convenzioni in Sicilia il numero supera le 1.600 unità. Da qui la necessità di una inversione di rotta per non privatizzare il sistema. Benche’ assente, perché trattenuto in altri impegni istituzionali, l’onorevole regionale Pd Calogero Leanza vicepresidente Commissione VI (Salute, Servizi Sociali e Sanitari), il Partito Democratico era presente con il segretario cittadino Gioacchino Abbriano e i componenti del direttivo.
(Giovanni Luca Perrone)
