Novara di Sicilia si prepara all’inaugurazione della cripta restaurata della Chiesa Madre del borgo, insieme alle mummie degli antichi prelati che custodisce: sarà riaperta al pubblico il prossimo 31 ottobre.
Dopo anni di impegno collettivo e un complesso intervento di restauro, la comunità vedrà risorgere un pezzo fondamentale della propria storia.

A dirigere la delicata missione scientifica è stato l’antropologo di fama internazionale Dario Piombino-Mascali, docente all’Università di Vilnius e ispettore onorario del patrimonio mummificato della Sicilia. Insieme a lui, il team composto dal restauratore Jens Klocke e dagli antropologi Enikő Szvák e Arturo Giacobbe, ha lavorato con l’alta sorveglianza della Soprintendenza di Messina.
L’operazione ha coinvolto 6 mummie e uno scheletro – tutti prelati ottocenteschi vestiti secondo le usanze del tempo – e si è concentrata sul riposizionamento anatomico dei resti e sul consolidamento degli elementi, il tutto attraverso rigorose tecniche non invasive che preservano l’assetto originario dei corpi.
”Non è stato un lavoro facile,” ha commentato Piombino-Mascali, “abbiamo risarcito gli abiti d’epoca, pulito e bonificato la cripta. Siamo felici di avere restituito dignità sia al luogo che ai corpi, nel rispetto completo dei principi etici.”
Il progetto ha radici lontane, nate nel 2008 dopo un documentario di National Geographic sulle mummie di Sicilia. L’idea di un restauro necessario per una “conservazione decorosa” è partita proprio dalla base. “È partito tutto dal basso, dalla comunità,” racconta Salvatore Bartolotta, tra gli animatori del progetto. Attraverso una raccolta fondi civica e il contributo dell’Arcipretura, sono stati raccolti circa 11mila euro che hanno reso possibile il restauro. “A me sembra un sogno, non ci credevo più,” ammette emozionato Bartolotta.
La riapertura cade significativamente alla vigilia della Commemorazione dei Defunti. “Abbiamo raccolto i fondi a lungo, aspettiamo di rivedere finalmente la nostra cripta e i nostri prelati,” ha commentato con gioia padre Udeckukwu Anthony Emeka, arciprete di Novara di Sicilia.
Un successo non solo scientifico, ma soprattutto comunitario, che riporta alla luce un tesoro storico-antropologico unico nel cuore del Messinese.
Dario Piombino-Mascali
Dopo aver collaborato con l’Istituto per lo studio delle mummie di Bolzano, fondato per monitorare il celebre Uomo del Similaun, l’antropologo Dario Piombino-Mascali è diventato ricercatore in biologia umana all’Università baltica di Vilnius, e ha insegnato e condotto indagini in numerosi altri atenei europei. Docente di paleoantropologia all’Università del Salento, ha studiato resti umani curati nei Musei vaticani, nel Museo nazionale delle Filippine, o appartenenti alla Collezione anatomica “Paolo Gorini” e all’Accademia nazionale delle scienze dell’Ucraina. Ha inoltre investigato le reliquie di vari santi e beati, come Antonio Franco (Napoli), Antonio Patrizi (Siena), Maria Maddalena de’ Pazzi (Firenze) e Giuseppe Benedetto Dusmet (Catania), e cura la conservazione scientifica delle mummie siciliane. Tra i suoi saggi, Il maestro del sonno eterno (2009), Le Catacombe dei Cappuccini (2018) e Lo spazio di un mattino (2020).
