Il Partito Democratico di Milazzo e di Barcellona Pozzo di Gotto che ha seguito con cura gli esiti dell’assemblea dei lavoratori dell’A2A, intende esprimere piena solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie, a nome dei democratici di Milazzo, Barcellona P.G. e della Valle del Mela.

“Durante l’incontro, al quale ha partecipato un numero importante di lavoratori, è emersa con forza la drammaticità della situazione- si legge nella nota dei Dem-. Le testimonianze dei rappresentanti sindacali hanno evidenziato lo stato di grave crisi dell’azienda e una crescente preoccupazione che investe l’intero territorio. Un’area un tempo strategica per l’economia locale, oggi sempre più impoverita dallo smantellamento delle strutture produttive e dalla perdita progressiva degli indotti”.
“Particolarmente grave è risultata l’assenza delle istituzioni locali, a cominciare dai sindaci di Milazzo e Barcellona P.G., che ancora una volta si sono dimostrati incapaci di ascoltare e rappresentare le istanze di una popolazione messa in ginocchio da licenziamenti non compensati da nuove opportunità di lavoro- incalza il Pd-.
“È inaccettabile che un’area, una volta, ad alta vocazione industriale come quella tirrenica venga lasciata senza una visione e una politica industriale efficace. Oggi, quel territorio somiglia sempre più a un deserto economico, dove solo poche realtà produttive resistono – e devono essere difese con determinazione- continua la nota- .
Il Partito Democratico di Milazzo, insieme ai circoli di Barcellona P.G. e della Valle del Mela, aderisce e sostiene la mobilitazione proclamata dall’assemblea dei lavoratori, così come ha già fatto in occasione di altre vertenze del territorio, come quella Cargill.
Sono già state attivate le proprie rappresentanze regionali e nazionali del Partito per riportare la crisi dell’area tirrenica al centro dell’agenda politica e per sollecitare un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni competenti”.
Le famiglie colpite da questa emergenza occupazionale – concludono- hanno diritto a risposte concrete, al rispetto della propria dignità e alla prospettiva di un futuro sostenibile”.
