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Barcellona, giovedì in carcere va in scena “LA GIARA”: Sul PALCO i DETENUTI-ATTORI

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Un impegno che ha insegnato loro ad usare il corpo e la voce e a trasformare l’esperienza in scena. La Casa Circondariale di Barcellona si apre alla cultura con un evento che unisce teatro, musica e filosofia di vita: la messa in scena de “La Giara” di Luigi Pirandello, domani, giovedì 30 ottobre alle 15.30, interpretata dalla Libera Compagnia del Teatro per Sognare, formata dai detenuti-attori del laboratorio teatrale di D’aRteventi. Sul palco anche la Compagnia delle Signore di Patti, la studentessa universitaria Adriana Malignaggi di Liberi di Essere Liberi, e la musica popolare di Pietro Scilipoti, con il movimento scenico curato da Giovanna Prizzi e trucco e parrucco di Giovanna Gaudenzi.

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L’iniziativa rientra nel progetto “Ripariamo Vite – un’officina riabilitativa attraverso l’arte segreta del “Kintsugi”, una tecnica che, ispirandosi all’antica arte giapponese di “riparare”le crepe dei vasi “con l’oro”, mette in scena la possibilità di ricomporre le ferite della vita.

Il progetto nasce dalla collaborazione di numerosi partner: l’Associazione Le Miniere, capofila impegnata in attività per soggetti fragili; la Cooperativa Azione Sociale, con quarant’anni di esperienza sui servizi socio-educativi; La Zappa e il Lombrico, fattoria biologica immersa in un’oasi naturale; l’Uepe – Ufficio di Esecuzione Penale Esterna; e l’Orto Botanico di Messina, consulente per l’elemento naturale nella messa in scena.

Nonostante il teatro del carcere non sia ancora operativo, la compagnia ha trovato spazi alternativi per proseguire il laboratorio teatrale. La rappresentazione, diretta da Giuseppe Spicuglia con la direzione artistica di Daniela Ursino e l’aiuto regia di Viviana Isgrò, racconta una “Giara” sanata con l’oro, simbolo di fragilità e rinascita.

«Il teatro è uno strumento di crescita e rinascita personale anche in contesti complessi come il carcere», spiegano gli organizzatori. La sinergia con la direzione dell’istituto Madia – il Direttore Romina Taiani, l’area trattamentale con Rosaria De Luca, il Comandante della Polizia Penitenziaria Salvatore Parisi e il Presidente del Tribunale di Sorveglianza Francesca Arrigo – ha reso possibile l’evento.

Fondamentale anche il sostegno istituzionale: la Curia Arcivescovile di Messina, con Mons. Giovanni Accolla, e l’Università di Messina, che ha rinnovato il protocollo con gli studenti di Liberi di Essere Liberi, hanno garantito continuità e supporto al progetto.

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