Con l’obiettivo di trasformare Messina in un Polo Culturale e di Resilienza nel Mediterraneo, ho deciso di presentare, da attivista e storico, il mio programma culturale in vista dei prossimi appuntamenti politici e sociali, focalizzato sul binomio Cultura e Lavoro.

Il programma si basa su quattro pilastri strategici volti a rafforzare l’identità civica, creare occupazione giovanile e valorizzare il patrimonio storico unico della città.
I Punti chiave del Programma: identità e sviluppo
Il cuore della proposta è il superamento della “sindrome del terremotato” attraverso un’azione concreta di recupero e riappropriazione degli spazi, trasformando la memoria del sisma in una narrazione di straordinaria resilienza.
Patrimonio e resilienza: riconquista simbolica
Recupero strategico: sostegno totale al recupero funzionale della Cittadella e Forte San Salvatore, destinati a grandi eventi e congressi, e il riuso degli immobili storici comunali abbandonati come Hub di creatività giovanile.
Memoria e narrativa: creazione del “Polo Messina Resiliente” per celebrare la storia della ricostruzione e sviluppo di itinerari narrativi multimediali (App, QR Code) per far rivivere i luoghi scomparsi.
Cultura diffusa: valorizzazione dei teatri e attivazione di un Fondo di Micro-Restauro per tutelare chiese e manufatti nelle periferie e nei villaggi.
2. Economia della cultura e lavoro
Sostegno alle ICC: istituzione di un Fondo di Microcredito a tasso zero e voucher per le Imprese Culturali Creative (ICC) Under 35.
TurismOltre: sviluppo di un Piano di Marketing Turistico Culturale per la destagionalizzazione, puntando su itinerari tematici (enogastronomia e Peloritani ad esempio) e la creazione di un Circuito Artigiano di Qualità per trattenere i flussi turistici.
Leva Fiscale: introduzione di un Art Bonus Locale per incentivare cittadini e imprese a finanziare il restauro del patrimonio in cambio di benefici fiscali comunali.
3. Spettacolo e accessibilità
Rilancio di qualità: sodalizio per un Piano Triennale per il Teatro Vittorio Emanuele e per il Palacultura con l’introduzione di tariffe sociali e convenzioni agevolate per l’accesso.
Formazione e biblioteche: trasformazione delle biblioteche comunali in learning center aperti e potenziamento della collaborazione con l’Università in generale e il mondo accademico nello specifico per stage e nuovi corsi legati al management dei beni culturali.
4. Ponte Mediterraneo
Eventi transfrontalieri: istituzione del “Festival Internazionale dello Stretto: Cinema e Musica” in sinergia con Reggio Calabria e altre realtà calabre, per posizionare Messina come cerniera culturale.
Digitalizzazione: sostegno alla digitalizzazione completa degli Archivi Storici Comunali per rendere il patrimonio accessibile a studiosi globali.
In conclusione:
Messina non è una città di passaggio, ma un faro di storia, arte e innovazione. Con questo programma, investiamo nell’anima della città per garantire un futuro di opportunità e sviluppo duraturo. È tempo di unire Cultura e Lavoro per costruire la Nuova Messina.
(Domenico Mazza)



