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Totó Cuffaro lascia: il 20 novembre il nuovo segretario nazionale della DC, ritorna la contesa del simbolo con Franco De Simoni

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Totó Cuffaro, travolto dalla nuova inchiesta giudiziaria palermitana, lascia la guida del partito e rassegna le dimissioni irrevocabili nelle mani del presidente Renato Grassi e del segretario organizzativo nazionale Pippo Enea.

Queste ultime indagini avevano dato il pretesto a Franco De Simoni di ritornare sull’argomento “simbolo DC”, ritenendo, forte di una sentenza (Cassazione SS.UU. n. 25999/10), il suo partito l’unico legittimato ad essere quello discendente dal soggetto fondato da Don Luigi Sturzo, prendendo nettamente le distanze dalla realtà politica rappresentata da Cuffaro.

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Le dimissioni vengono raccolte con “rammarico” dagli onorevoli 𝐈𝐠𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐛𝐛𝐚𝐭𝐞, 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐨 𝐆𝐢𝐮𝐟𝐟𝐫𝐢𝐝𝐚, 𝐍𝐮𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐀𝐥𝐛𝐚𝐧𝐨, 𝐂𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐞𝐫𝐢, 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐞𝐚 𝐌𝐞𝐬𝐬𝐢𝐧𝐚 (assessore regionale Autonomie Locali) e 𝐑𝐨𝐬𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐚; oltre che dai vertici regionali 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐀𝐛𝐛𝐚𝐝𝐞𝐬𝐬𝐚 (presidente), 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐨 𝐂𝐢𝐫𝐢𝐥𝐥𝐨 (𝐒𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨) 𝐏𝐢𝐧𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐨 (s𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐅𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐥𝐞) e 𝐆𝐢𝐮𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐨 (s𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢𝐥𝐞),

Gli esponenti siciliani, “𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐬𝐨 𝐞 𝐟𝐫𝐚𝐠𝐢𝐥𝐞”, tengono a precisare che “la DC resta una comunità politica ispirata ai valori della legalità, solidarietà e servizio al bene comune”, e ribadiscono “la fiducia nel lavoro degli inquirenti e la volontà di collaborare affinché la verità emerga con chiarezza”.

È convocata per il 19 novembre a Palermo una Direzione Regionale Straordinaria, mentre il giorno dopo  si riunirà il Consiglio Nazionale della DC, per esaminare ed accettare le dimissioni irrevocabili di Cuffaro e definire le successive decisioni organizzative.

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