RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE UNA LETTERA/DENUNCIA FIRMATA DA PARTE DI UNA MALATA DI FIBROMIALGIA CHE RACCONTA DELLA PROPRIA “AVVENTURA” ALLE PRESE CON QUELLA, A SUO DIRE, “GIUNGLA” CHIAMATA SANITÀ, IN QUESTO CASO SPECIFICO RIGUARDANTE IL POLICLINICO DI MESSINA. OVVIAMENTE AUSPICHIAMO CHE, CHI DI DOVERE, POSSA DARE LE RISPOSTE DOVUTE ALLA CITTADINA MESSINESE, NEL SACROSANTO RISPETTO DEL DIRITTO DI REPLICA.

“Soffro di dolore cronico per una grave forma di fibromialgia e altre patologie. In questi ultimi 10 anni ho avuto alti e bassi , con periodi in cui sono stata allettata anche per lunghi mesi .
Ormai sono diventata resistente ad ogni terapia , ma vista la riacutizzazione di dolori immensi, non riesco a camminare più di 15 minuti con bastone , più altre conseguenze che è inutile elencare , visto che ancora oggi non esiste più nemmeno la capacità da parte dei medici di comprendere cosa significhi per un fibromialgico vivere la quotidianità privi di una vita dignitosa per me e la mia famiglia.
Il 19 novembre mi sono recata al Policlinico di Messina con prenotazione per visita antalgica ( terapia del dolore ) pad E
Mio marito mi ha lasciata davanti alla Rianimazione per andare a trovare un parcheggio; sono entrata e mi hanno detto che loro non effettuano visita anestesiologica / antalgica e di andare al quinto piano .
Gentilmente, viste le mie condizioni , mi hanno accompagnata all’ascensore, salgo al quinto piano dove mi raggiunge mio marito che chiede informazioni ad una dottoressa la quale risponde (il Cup aveva sbagliato, come sempre) e che la terapia del dolore è al pad F .
A piedi dall’entrata Pronto Soccorso , mentre io quasi piangevo per i dolori e le gambe si bloccavano , abbiamo raggiunto il suddetto padiglione (ovvero quello del pagamento ticket) , anche lì nessuno sapeva darci indicazioni , ovviamente la cosa ci ha davvero allibiti, giravamo dalle 10.30 per tutto il Policlinico, una guardia giurata dispiaciuta dell’accaduto ha telefonato ad un medico il quale ha detto di salire al quinto piano , anche lì nessuno sapeva nulla o perlomeno era un reparto di chirurgia per prericoveri …
Stanchi di tutto siamo scesi , io ero davvero stremata , una signora gentilissima del toner ci ha consigliato di dirigerci all’Urp Ufficio relazioni con il pubblico e di andare in Direzione Sanitaria per avere risposta sull’ accaduto , visto che era un diritto avere risposte e mi ha anche stampato il foglio di prenotazione.
Usciti fuori , io mi sono sentita male e ho chiesto a mio marito di andare a prendere l’auto .
Nel frattempo mi sentivo svenire dai forti dolori , un’ambulanza che passava di lì ha chiamato dei medici che si trovavano per strada .
Ho spiegato loro l’accaduto e il fatto che è davvero inconcepibile che un paziente come me o un qualsiasi cittadino che si reca in ospedale per una visita prenotata non trovi poi nessuno che gliela faccia , anzi grazie a loro e ad alcune telefonate fatte per aiutarmi , scopro che in realtà al Policlinico non esiste alcuna terapia del dolore , peccato che il Cup la prenoti e che su internet ci siano anche i riferimenti.
A quel punto ho detto di voler segnalare il caso ai giornali, non solo per me , ma perché è un diritto di ogni persona ricevere cure adeguate e non invisibili.
La malasanità è ormai un tema cruciale , sono ormai troppe le situazioni in cui la qualità dell’assistenza medica erogata non è adeguata, con gravi conseguenze sulla salute dei pazienti. Un fenomeno che si manifesta in diverse forme: errori medici che ho vissuto sulla pelle di mio figlio , ma soprattutto carenze organizzative , una cattiva gestione delle strutture sanitarie che possono ristrutturare quanto vogliono , ma se quei pochi medici che lavorano con passione non hanno nemmeno le risorse , non esiste più rispetto per la dignità umana…
La malasanità pone in discussione la fiducia del pubblico , solleva importanti interrogativi , dubbi e un senso di solitudine che lascia senza parole.
Mi sento ulteriormente abbandonata , vivendo giorno dopo giorno senza alcun tipo di tregua . Combattere e avere il coraggio di denunciare fatti incresciosi come questo richiede sforzi da parte di istituzioni, operatori sanitari e cittadini, al fine di garantire un’assistenza sicura e di qualità per tutti , in nome della nostra Costituzione che dovrebbe garantire basta pensare a tutti i punti chiave dell’art 32 …( ormai quasi inesistente direi ).
È necessario promuovere la responsabilità medica , migliorare la tutela dei pazienti .
Ho deciso di scrivere perché sono stanca di girare per trovare qualcuno che mi aiuti …
Per non parlare delle lunghe attese del sistema sanitario nazionale, prossimo controllo terapia del dolore l’8 gennaio… e chi ci arriva così?
Sinceramente sono sconcertata per tutto quello che sta succedendo ormai nel nostro mondo, dove non esiste più il senso di umanità, il rispetto verso l’altro, sì perché questo è mancanza di rispetto verso un cittadino come me o chiunque altro possa recarsi in tali condizioni e girare come pale eoliche sperando in un incontro casuale per avere le giuste informazioni.
Siamo davvero liberi cittadini?
Siamo davvero tutelati ? Abbiamo gli stessi diritti ?
Ed in che modo il Direttore Sanitario provvederà a questo disagio, disservizio , false informazioni su internet, false prenotazioni dal Cup … chiamatela in tutti i modi possibili , io la chiamo mancanza di rispetto e di tutela del malato .
Kant sostiene che la morale si fonda sulla ragione e non sull’istinto .
Io direi che oltre la morale esiste un’etica umana che dovrebbe prescindere da qualsiasi forma di insensibilità e di qualità dell’assistenza verso ogni cittadino, poiché ciascuno di noi prima di ogni cosa , è un essere umano che merita il diritto di essere riconosciuto come parte di una società civile , ma se la civiltà deve considerarsi violazione della dignità umana, ho la sensazione o addirittura la convinzione che se dai piani alti non ci sarà qualcuno disposto a creare una rete sanitaria degna per ognuno di noi , saremo sempre più lontani da quel futuro così innovativo sul piano tecnologico, ma ahimè privo di un’organizzazione paritaria, al fine di garantire un’assistenza sicura che non ci spinga ai famosi viaggi della speranza.”
(LETTERA FIRMATA)



