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Elezioni Consiglio Metropolitano di Messina: CHI HA VINTO?

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“Sud Chiama Nord” e “Lega” ottengono il risultato migliore, nessun seggio per la “Democrazia Cristiana”.

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Nei giorni scorsi, a caldo, abbiamo snocciolato i numeri della tornata elettorale riguardante il nuovo Consiglio Metropolitano di Messina, adesso ai freddi numeri affianchiamo un’analisi più specifica.

In queste circostanze è consuetudine che, dai commenti post voto, vi siano tanti vincitori e pochissimi sconfitti. Quasi mai ciò corrisponde alla realtà dei fatti e allora proviamo a identificare vincitori e vinti.

Nella prima categoria rientrano certamente i due partiti che hanno ottenuto un maggior numero di consiglieri, fra i 14 eletti ed in particolare percentuali più alte del voto ponderato. Ovviamente scontato il successo di “Avanti con Basile Sindaco” (27,22%) che poteva vantare in partenza il Sindaco Metropolitano e il vantaggio nel voto ponderato, vista la valenza elettorale del capoluogo. Ed i 4 eletti di “Sud Chiama Nord” sono la conferma di tutto ciò. Tra l’altro notiamo con piacere che è stata premiata la provincia, tirrenica con lo “sciottiano” Giuseppe Crisafulli di Milazzo e Daniela Zirilli di Villafranca, nebroidea con Flavio Santoro di Naso, ionica con Carmelina Bambara di Taormina. Prima dei non eletti, con un buon bacino di voti, la barcellonese Melangela Scolaro.

Meno previsto, e per questo probabilmente più rilevante, il risultato della “Lega-Salvini Premier” (18,57%), che ha conquistato ben 3 consiglieri, compreso il Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Pinuccio Calabrò. Voti spalmati e un gioco di squadra che ha pagato, eletti Alberto Ferraù di Sant’Agata di Militello e Antonino Russo di Lipari. Anche in questo caso strada alla provincia tutta, isole minori comprese.

Terza e quarta forza, entrambe con 2 consiglieri eletti, Fratelli d’Italia (16,66%) e Forza Italia (16,57%). Qui siamo nell’ambito delle previsioni rispettate, Galluzzo e Amata si ritengono soddisfatti ed hanno portato al successo rispettivamente il barcellonese Francesco Perdichizzi ed il messinese Libero Gioveni.

Per Forza Italia va detto con onestà intellettuale che si ha probabilmente una percezione di successo ampliata dall’affermazione personale di Pietrafitta, sul quale convergeva tutta la corrente dell’On. Calderone. Complimenti all’indubbia affermazione del Sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, che verrà affiancato al Consiglio Metropolitano dalla “grassiana” Alessandra Milio di Caprileone, ma visto da una prospettiva diversa, un quarto posto in provincia di Messina, non è proprio un trionfo. Anche se scopriremo che, in termini di voto secco, le cose cambiano ulteriormente…

Neanche l’alleanza fra “Partito Democratico” e “Movimento 5 Stelle” (12,39%) può soddisfare in particolare il Pd nonostante i 2 consiglieri eletti (uno a testa!), il messinese “leanziano” Felice Calabrò per i dem (si ferma il candidato di Hyerace) ed il sorprendente pentastellato “deluchiano” Domenico Santisi di Nizza. Anche “Grande Sicilia” (5,80%) e “Democrazia Cristiana” dovrebbero riflettere sui rispettivi risultati, e su un presunto “tradimento” in quest’ultimo caso, che non porta al partito di Cuffaro neanche un seggio.

Merita un plauso, infine, l’affermazione personale, con il sostegno di Luigi Genovese, della barcellonese ed ex assessore Ilenia Torre, una “figlia d’arte” della politica, che rappresenterà la città del Longano insieme al “galluzziano” Perdichizzi ed al leghista Calabrò.

Che dire… abbiamo cercato di spiegare con semplicità ai nostri lettori questo voto al quale non hanno partecipato in modo diretto i cittadini: le chiamano elezioni di secondo livello, occorre capire se siano di “buon livello” gli eletti, noi lo auspichiamo. Anche il comprendere chi vinca e chi perda a volte è complicato, ad esempio la nostra analisi ha riguardato una sorta di graduatoria in base alle percentuali del voto ponderato. Dobbiamo aggiungere, per completezza di informazione, che, in termini di voti complessivi, la Lega (15,4%) scivolerebbe dal secondo al quarto posto, Forza Italia (21,2) dal quarto diventerebbe primo partito. Ed anche questo è il fascino misterioso delle dinamiche politico-elettorali… che spesso permette a tutti di gioire per la vittoria. Adesso ai cittadini ciò che importa è che, in questi due anni, i 14 eletti lavorino bene, tutto il resto è noia…

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