Tirana – La prima tappa del 108° Giro d’Italia consegna subito un verdetto importante. Mads Pedersen, il danese della Lidl-Trek, si prende la vittoria e indossa la prima maglia rosa dopo uno sprint imperioso al termine dei 160 km da Durazzo a Tirana. Un successo netto, maturato con intelligenza, potenza e grazie a un impeccabile lavoro di squadra.

La giornata si accende nel secondo dei due passaggi sulla salita di Surrel (6,9 km al 4,6% con punte del 13%), quando la Lidl-Trek decide di alzare il ritmo per tagliare fuori i velocisti puri. A fare l’andatura è uno straordinario Giulio Ciccone, già in grande forma, che mette alle corde nomi come Kooij, Moschetti, Bennett e Magnier, tutti fuori gioco ben prima del GPM. Sulla seconda ascesa il gruppo si seleziona ancora. Verona prova a tenere il ritmo, mentre Fortunato passa per primo al GPM nel primo giro. Nel secondo passaggio, a 1500 metri dalla vetta, Ciccone detta il passo con Pedersen a ruota, seguito da Van Aert, Aular e da uno stoico Roglic, sempre ben protetto da Pellizzari e Aleotti. Il forcing fa la differenza. Groves, ultimo velocista rimasto nel gruppo di testa, salta, Van Aert accusa il colpo, ma riesce comunque a rientrare in vista del traguardo. In vetta alla salita, a 11 km dall’arrivo, Ciccone transita per primo, Pedersen secondo e preparano lo scenario ideale per lo sprint finale. Nella lunga discesa verso Tirana, la Lidl-Trek tiene il gruppo sotto controllo. Ai 200 metri finali, Pedersen parte con un’accelerazione devastante che non lascia scampo a nessuno. Van Aert prova a rispondere ma è battuto di oltre mezza ruota, mentre il venezuelano Aular chiude al terzo posto. Ottimo quarto posto per il giovane Busatto, tra le sorprese di giornata.
“Essere la prima maglia rosa è un’emozione fortissima. Ringrazio tutta la squadra e in particolare Giulio che oggi ha fatto qualcosa di straordinario”, ha detto Pedersen all’arrivo.
La prima tappa non è stata solo sprint. A 5,2 km dal traguardo, nella discesa dopo il secondo passaggio sul Surrel, Mikel Landa è caduto rovinosamente oltre un marciapiede, provocandosi la frattura alla clavicola e ritiro immediato. Un brutto colpo per la classifica generale e un’assenza pesante per lo spettacolo. Nello stesso incidente è finito a terra anche Jay Vine, uomo chiave per Juan Ayuso, già attardato a 91 km dall’arrivo per una caduta multipla ai piedi della salita di Gracen. Il giovane spagnolo della UAE, aiutato da Baroncini, è riuscito a rientrare in gruppo ma ha sprecato energie preziose. Molto bene invece Primoz Roglic, che si è mosso con lucidità nel finale, sempre in controllo, senza esporsi ma lasciando intendere di essere già in ottime condizioni. Positivo anche Antonio Tiberi, che ha lavorato in tandem con Pello Bilbao per restare agganciato ai migliori nella seconda ascesa. Sontuosa la prestazione di Giulio Ciccone, brillante in salita, protagonista nel pilotare Pedersen e primo al GPM. Se il suo compito è quello di accompagnare e lanciare, oggi ha dimostrato di poter anche ambire a qualcosa di più.
La seconda tappa del Giro 2025 sarà una cronometro cittadina a Tirana di 13,7 km con un dislivello complessivo di 150 metri. Dopo 8 km pianeggianti, il tracciato propone uno strappo secco a Sauk (1300 metri al 5,6%), prima di tornare verso il centro città, sullo stesso finale della prima tappa. Gli occhi saranno puntati su Joshua Tarling, favorito per la vittoria di tappa, e su specialisti come Edoardo Affini. Tra i big, Roglic, Tiberi e Ayuso potranno cercare di guadagnare secondi preziosi in ottica classifica generale. Attesa anche per Van Aert, mentre resta da valutare la condizione di Ayuso dopo la caduta.
