Milazzo – Dopo l’ennesima rissa tra giovani avvenuta nel centro cittadino nella notte di qualche giorno fa, arriva un grido d’allarme che rompe il silenzio delle ultime settimane. A farlo è l’Associazione giovanile La Fenice, attiva da due anni anche a Milazzo, ma con una lunga esperienza alle spalle maturata a Barcellona Pozzo di Gotto.

In un comunicato diffuso sui social e inviato alla stampa, l’associazione denuncia il clima crescente di disagio giovanile che si respira in città. Episodi di violenza, consumo e spaccio di sostanze stupefacenti in pieno giorno, abbandono scolastico e, soprattutto, l’assenza di spazi educativi, di ascolto e aggregazione dedicati ai ragazzi.
“Milazzo è anche una città dove ogni giorno si consuma una battaglia silenziosa tra giovani e disagio. Una battaglia che stiamo provando a combattere da soli, e che rischiamo di perdere”, si legge nel comunicato.
L’Associazione La Fenice ha chiesto più volte al Comune uno spazio per realizzare attività con i giovani come incontri, laboratori, sportelli di ascolto. Offrendosi anche di ristrutturare a proprie spese edifici dismessi.
“Abbiamo chiesto una sede. Non per moda, ma perché qui c’è bisogno di un luogo dove i giovani si sentano ascoltati. Ci siamo anche offerti di pagarla di tasca nostra. L’unica risposta concreta è arrivata dal Movimento 5 Stelle, con cui oggi dividiamo un affitto in Piazza Nastasi”.
Il comunicato arriva a poche settimane dall’avvio ufficiale della campagna elettorale per le prossime elezioni comunali, e rappresenta un invito, neanche troppo velato, ai candidati per affrontare l’emergenza giovanile non più come un tema secondario, ma come una priorità.
“Non bastano i proclami. Servono scelte politiche chiare, spazi veri, investimenti duraturi. Noi continueremo a esserci. Ma non possiamo essere l’unica risposta a un problema che riguarda tutti”, dichiara La Fenice.
Mentre si susseguono le reazioni sui social, resta sul tavolo una domanda precisa rivolta a chi amministra oggi e a chi ambisce a farlo domani: “quanti altri episodi di violenza servono prima che qualcuno decida di ascoltare chi lavora, ogni giorno, per cambiare davvero le cose?”, conclude il comunicato dell’Associazione La Fenice.
