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A Barcellona e Milazzo RISONANZE E RX si fanno in camper: L’IDEA DELL’ASP

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Si fa rete nei presidi ospedalieri di Milazzo e Barcellona. Dopo pressioni politiche e reazioni del Coas, è stato ripristinato nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, il regolare funzionamento del sistema RX dell’Unità operativa di Radiodiagnostica per Immagini dell’ospedale “Cutroni Zodda”. II guasto, che aveva reso necessaria la sospensione degli esami, ha richiesto la sostituzione di alcuni pezzi non facilmente reperibili a causa della vetustita’ dello strumento.

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Nonostante lo stop , non si sono tuttavia registrati – secondo l’Asp – criticità per l’utenza: le prestazioni prenotate sono state infatti garantite presso l’Uoc di Radiodiagnostica per Immagini del “Fogliani” di Milazzo dove resta invece inattivo da mesi l’impianto di risonanza magnetica e addirittura dismesso, nei locali dove era installato e’ stata trasferita la Direzione medica del presidio ospedaliero, in attesa di reperire i fondi per acquistare un nuovo macchinario. Intanto, il direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, annuncia che è stato fatto ricorso alla telemedicina, e presto potrebbero essere posizionati davanti ai presidi ospedalieri di Barcellona e di Milazzo camper attrezzati di apparecchiature diagnostiche mobili per effettuare risonanze e Rx sia per i ricoverati che per i pazienti esterni. Secondo il Coas Medici Dirigenti Sicilia, i colleghi dipendenti sono obbligati ad accompagnare i pazienti durante il trasporto secondario, mentre quelli a contratto, per disposizioni interne, non possono salire sulle ambulanze. “Un’assurdità che mette a rischio la sicurezza delle cure e logora ulteriormente le già scarse risorse umane”, spiega il segretario regionale Mario Macri’ che mette in guardia dal rischio per la salute dei cittadini: “La mancanza di servizi di radiologia adeguati può comportare ritardi nella diagnosi e nel trattamento delle malattie” e punta il dito sull’inefficienza del sistema sanitario poiché “di fronte a questo quadro disastroso, mentre la politica chiede al personale sanitario uno sforzo eroico per ridurre le liste d’attesa, l’Asp di Messina risponde con un colpevole immobilismo, incapacità gestionale e uno sperpero di risorse inaccettabile. Non vorremmo minimamente ipotizzare una resa del servizio pubblico al sistema privato il cui ruolo dovrebbe essere di integrazione e non di concorrenza”.

(Giovanni Luca Perrone)

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