L’ex assessore del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, Tommaso Pino, ottiene ragione dal Giudice di Pace, dopo essere stato apostrofato con epiteti offensivi da una dipendente comunale durante l’esercizio delle proprie funzioni.

Il Giudice di Pace di Barcellona Pozzo di Gotto, dott. Vincenzo La Torre, con una sentenza depositata il 24 agosto scorso, ha condannato una dipendente comunale al pagamento di 3mila euro di risarcimento per aver offeso pubblicamente, nell’esercizio delle sue funzioni, Tommaso Pino all’epoca dei fatti assessore del Comune di Barcellona P.G.
La vicenda risale a qualche anno fa, in un periodo in cui Tommaso Pino ricopriva l’incarico di assessore del Comune di Barcellona P.G. e per il quale è stato aggredito verbalmente con frasi ingiuriose da una dipendente comunale M.C.S.
Da quanto emerso nel processo e dalle testimonianze, la dipendente comunale si sarebbe rivolta all’ex assessore Pino con espressioni particolarmente offensive “Questa amministrazione è una vergogna dovreste vergognarvi…..cesso meglio il cesso che ho comprato 100 € ieri”, quindi definendolo “cesso” , una persona di poco conto, criticando aspramente l’operato dell’amministrazione.
L’episodio, secondo quanto ricostruito, si è verificato nei corridoi del palazzo comunale, alla presenza di altre persone e la dipendente in questione lamentandosi per il trasferimento di una collega, si è scagliata con parole offensive, senza alcuna giustificazione, contro l’ex assessore.
L’azione di Tommaso Pino era inizialmente una querela penale, che il GIP di Barcellona aveva archiviato nel luglio 2020, qualificando l’accaduto come “mera” ingiuria, riconoscendo tuttavia che si trattava di “offese riconducibili ad una critica operata in modo oltremodo volgare e costituente illecito civile”. Successivamente Pino si rivolge al Giudice di Pace con la richiesta risarcimento e danno mirabile che viene accolta dal dott. Vincenzo La Torre.
Nella sentenza si sottolinea come il danno morale sia desumibile “in via presuntiva” considerando la gravità dell’offesa, il fatto che sia avvenuta pubblicamente e il ruolo istituzionale ricoperto dalla vittima.
Determinante è stata la testimonianza di un altro dipendente comunale che ha confermato le circostanze dell’episodio e le espressioni ingiuriose ed offensive utilizzate contro Tommaso Pino.
Condannata quindi ad un risarcimento di 3 mila euro a titolo di danno morale oltre 1.400 euro per il pagamento delle spese processuali.
Nella motivazione della sentenza si evidenziano le frasi ingiuriose proferite contro Tommaso Pino che sicuramente hanno rappresentato “causa di svilimento, dolore, rabbia” configurando un danno morale sussistente.
L’ex assessore Tommaso Pino, da parte sua ha commentato l’esito della sentenza affermando: “Giustizia è stata fatta: nessuno può permettersi di insultare, soprattutto nel caso in cui ad insultare sia un dipendente comunale durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Se poi ad essere insultato, durante l’esercizio delle proprie funzioni all’interno del Palazzo Comunale, è un Assessore in carica, la questione è ancora pù grave. Mi auguro che questa condanna risarcitoria sia da esempio affinchè non si verifichino più fatti così incresciosi”.
Da questa vicenda possiamo sottolineare l’importanza del rispetto tra i ruoli e nei rapporti tra dipendenti pubblici e amministratori, che pur in disaccordo o critici nell’operato dell’amministratore, devono sempre mantenersi nei limiti del decoro e della correttezza istituzionale.



