Le note di “Città Aperta”, “Sud Chiama Nord” e “Forza Italia Barcellona P.G.”
Una serata di ordinaria follia… quella di sabato scorso a Barcellona Pozzo di Gotto in Piazza Alfano: una furibonda rissa si è scatenata fra giovani di nazionalità straniera con successivo lancio di bottiglie su ignari automobilisti e su altri giovani che si trovavano a transitare nella zona. Si parla addirittura di coltelli e di qualche arma da fuoco. Francamente il limite è stato superato e occorre correre ai ripari salvando il salvabile, prima che ci scappi il morto.

Ben tre forze politiche, tramite le rispettive note divulgate nelle scorse ore, manifestano il proprio pensiero e indicano la strada da seguire. A partire dai tre consiglieri comunali di “Città Aperta” Antonio Dario Mamì, Raffaella Campo e Gabriele Sidoti che chiedono al sindaco «la convocazione urgente di un tavolo che coinvolga l’Amministrazione, il Consiglio comunale e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, al fine di concertare misure efficaci di contrasto agli episodi incresciosi che si ripetono da tempo nella centrale piazza Alfano. La situazione di degrado di quello, che fino a pochi anni fa era uno dei centri della movida della città, è stata segnalata più volte. Occorre dare una risposta immediata alla richiesta di aiuto dei tanti abitanti della zona, ormai disperati, e degli operatori delle attività economiche. L’episodio di sabato scorso, che avrebbe visto scontrarsi ragazzi stranieri con l’uso anche di armi, è solo l’ultimo di una lunga serie.»
A queste parole fa eco la nota del coordinamento cittadino di “Sud Chiama Nord” a firma Tindaro Di Pasquale, che scrive: «Condanniamo fermamente questi comportamenti inaccettabili e chiediamo con urgenza la convocazione di un comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, coinvolgendo le autorità competenti, le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale, per valutare le azioni più opportune da intraprendere a tutela della comunità. Purtroppo, da troppo tempo alcune zone della nostra città sono divenute luoghi abituali di ritrovo per liti, episodi di violenza e degrado, aree spesso abbandonate all’incuria e prive di adeguata illuminazione, dove ogni cosa può accadere nell’indifferenza generale. È indispensabile un piano di sicurezza e di riqualificazione che restituisca decoro, ordine e vivibilità a questi spazi».
Non manca all’appello Forza Italia Barcellona, che, da parte sua, scrive: «Non è piu possibile parlare di episodi e casi isolati quanto piuttosto di una vera e propria emergenza sociale che sta colpendo uno, forse l’ormai unico, luogo di ritrovo dei giovani nella nostra Città. L’area che circonda il parco La Rosa estendendosi fino a piazza Alfano, se da una parte è meta sana e ritrovo per giovani e giovanissimi dall’altra ha assunto una connotazione inquietante per l’ormai cronico verificarsi di episodi di danneggiamento e di risse anche tra i vari gruppi di stranieri che stazionano in queste aree. È fondamentale, al fine di tutelare i residenti e gli esercenti, che le forze dell’ordine facciano quadrato contro questi fenomeni evitando la ghettizzazione di luoghi e garantendo la sicurezza di tutti. Appare altresì fondamentale che l’Amministrazione comunale non si estranei dalla problematica ma che faccia del contrasto alla criminalità, una battaglia cardine dell’azione di governo cittadino, iniziando a curare aspetti tutt’altro che marginali, si pensi a quante piazze e strade vivano perennemente uno stato di abbandono anche solo in termini di illuminazione e quindi di sicurezza e ancora si pensi a rendere funzionale ed efficiente un sistema di Videosorveglianza. Ci auguriamo che quanto accaduto venga con fermezza gestito e che non si debba più assistere ancora a quella che possiamo senza indugio definire una guerriglia urbana nel cuore della nostra Barcellona P.G.»
Fin qui le forze politiche, mentre cresce da una parte lo sconforto dall’altra la rabbia dei cittadini barcellonesi, preoccupati per i propri figli, a tal punto da pensare ad azioni molto più decise di quelle intraprese fino a questo momento. Certo è che non si può più continuare così, non è un paese degno di essere chiamato civile quello nel quale non si può passare in un determinato luogo la sera perché si rischia di incappare in situazioni che possono mettere a repentaglio l’incolumità della persona se non addirittura la propria stessa vita.
Questa mattina abbiamo fatto un giro nella storica piazza Trento, oggi per l’appunto intitolata al giornalista Beppe Alfano, e sotto un tiepido sole abbiamo parlato con la gente per cercare di capire lo stato d’animo di chi frequenta la zona: un residente in uno dei palazzi attorno alla piazza sottolinea come la zona dalla serata diventi off limits, totalmente in mano a persone poco raccomandabili: “Qui ci vorrebbe una pattuglia delle forze dell’ordine stabilmente dalle 20.00 alle 6.00 del mattino, non possiamo più vivere così!”. Un gruppo di ragazzi, sicuramente studenti Erasmus, guarda attonito del vetro rotto sotto una panchina, ci dice che la piazza è “beautiful” ma che va pulita e vanno tolti i cocci di bottiglia di birra. Una signora attempata, con una busta della spesa esclama: “Povira Bacciallona, in manu a sti delinquenti!”.
Da parte sua l’Amministrazione comunale per bocca del Sindaco Pinuccio Calabrò rassicura affermando che è in strettissimo contatto con il Vicequestore Dott. Alioto e l’attività di investigazione e controllo è attivata da qualche tempo. Il primo cittadino mira ad interventi che possano rivelarsi risolutivi a livello socio educativo tramite progetti che si stanno approntando.
E allora che fare? Sicuramente le richieste fatte dalle forze politiche vanno soddisfatte al più presto, siano esse o tavolo tecnico o comitato o sistemi di videosorveglianza nei punti più problematici della città. Condividere e lavorare tutti insieme, maggioranza e opposizione. Ma probabilmente si dovrà, una volta per tutte, fare un ulteriore passaggio in avanti: di concerto con le forze dell’ordine dovrebbe certamente aumentare la sorveglianza notturna con un presidio fisso sul posto di carabinieri o polizia… come proposto da alcuni cittadini, e non sarebbe da escludere nemmeno la soluzione più estrema ovvero il ricorso alla presenza dell’esercito. A mali estremi… estremi rimedi: siamo stanchi, è tempo delle “maniere forti…”.
