È l’unico indagato per la morte della donna trovata senza vita
Barcellona Pozzo di Gotto (ME) – Si aggrava la posizione di Michelangelo Corica, il 62enne barcellonese finito al centro delle indagini sul ritrovamento del corpo senza vita di una donna nel greto del torrente Longano. Nel pomeriggio di ieri è scattato l’arresto. Su disposizione del Giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Caristia, gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Barcellona Pozzo di Gotto hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, che risulta adesso formalmente accusato di omicidio volontario.

Il ritrovamento del cadavere della donna, avvenuto nei giorni scorsi nel greto del torrente Longano, a ridosso del centro abitato, aveva immediatamente fatto scattare le indagini. A rinvenire il corpo, in avanzato stato di decomposizione, erano stati alcuni passanti, che avevano allertato le forze dell’ordine. Sul posto erano intervenuti polizia, vigili del fuoco e personale del 118, ma i soccorritori non avevano potuto fare altro che constatare il decesso. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G., si sono concentrate sin da subito su un ristretto numero di soggetti. L’attenzione degli inquirenti si è progressivamente focalizzata sull’indagato. Secondo quanto trapelato, vi sarebbero diversi elementi che collocherebbero l’uomo sul luogo del delitto in un arco temporale compatibile con la morte della donna. Inoltre, sarebbero emerse incongruenze nelle sue dichiarazioni durante gli interrogatori svolti nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento. Non si esclude che tra Corica e la vittima vi fosse un legame personale o pregresso, ancora al vaglio degli investigatori. La dinamica esatta dell’omicidio e il movente restano, al momento, ancora riservati. Tuttavia, le autorità giudiziarie hanno ritenuto sufficiente il quadro indiziario raccolto per disporre la misura cautelare più grave, quella della detenzione in carcere. Michelangelo Corica è assistito legalmente dagli avvocati Giuseppe Ciminata e Gaetano Pino. Entrambi i difensori hanno dichiarato che si riservano di valutare il provvedimento alla luce degli atti depositati. Nelle prossime ore si terrà l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, durante il quale l’indagato potrà fornire la sua versione dei fatti.



