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Barcellona Pozzo di Gotto. Figlie di Maria Ausiliatrice commemorano i 125 anni di presenza: una storia di dedizione e speranza all’insegna del carisma salesiano

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A Barcellona Pozzo di Gotto, le “Figlie di Maria Ausiliatrice” sono state e sono tutt’oggi una presenza operativa e spirituale di grande rilievo sociale ed educativo, presenti sul territorio dal 1899, si sono dedicate, in qualsiasi condizione, a supportare e formare i giovani, soprattutto le giovani ragazze, accogliendo in special modo, quelle più bisognose e senza famiglia.

L’Istituto, la Casa della Fanciulla, sito in via Regina Margherita, è un dono al servizio dei giovani e della città che da 125 anni continua ininterrottamente con passione, la sua missione sociale e cristiana lasciando tracce e testimonianze di dedizione e forte pregnanza di una speranza che non viene meno nell’intento di contribuire, in modo concreto, al miglioramento del tessuto sociale della città, con azioni tese a recuperare valori e ad avviare a un miglior modo di approcciarsi al mondo ed al prossimo, con il fine specifico di evangelizzare educando con attività varie ed adeguate ai tempi ed ai contesti sociali, con servizi come l’oratorio che oggi è divenuto, più che mai, luogo di ascolto e di molteplici interventi educativi.

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Ha di fatto festeggiato i suoi 125 anni nel 2024, ma a chiusura, dal 4 Novembre al 29, si susseguiranno presso l’Istituto vari eventi ad iniziare con la premiazione degli istituti secondari di secondo grado  il 4 novembre con il Progetto “…e se fosse bellezza”, a seguire l’8 novembre, la serata della gratitudine, il 14 la Veglia di preghiera per  celebrare la Beata Maddalena Morano, il 21 il Convegno “Il diritto di essere figlio” sull’adozione e il 29, a conclusione dell’anno giubilare, la Celebrazione Eucaristica presso la Basilica minore di San Sebastiano martire presieduta da S.E. Mons. Cesare Di Pietro.

Le celebrazioni per il 125° anniversario della presenza delle F.M.A. in città hanno visto la partecipazione di autorità locali e della Madre Generale dell’istituto.

Le prime tre Figlie di Maria Ausiliatrice giunsero a Barcellona nel 1899, su iniziativa della Beata Maddalena Morano ed il loro compito era di fornire istruzione e assistenza, soprattutto alle ragazze povere e orfane.

A Barcellona, nei tempi passati, sono state in chiamate in molti modi, “i monachi da ‘Mmaculata o i monachi di Cumà.

Sono sorte dal cuore di Maria Domenica Mazzarello, e da Don Bosco, pertanto salesiane.

La loro presenza a Barcellona Pozzo di Gotto è dovuta all’iniziativa della Beata Maddalena Morano, presente in Sicilia per volontà stessa di Don Bosco, che qui apre 19 opere in linea con il carisma salesiano attraverso “l’opera” educatrice ed evangelizzatrice.

Nel 1897 alcuni notabili della città di Barcellona contattano la Morano, tra cui un canonico appartenente alla famiglia Bonomo. L’Opera che si richiedeva era un intervento educativo per le giovani fanciulle della città.

Nel 1899 le prime tre F.M.A., nessuna di loro siciliana, arrivarono a Barcellona e trovarono come prima abitazione una casa in via Garibaldi, dove ora si trova il Cinema Corallo; l’anno seguente, si trasferirono in via Mandanici dove crearono l’asilo Munafò, una scuola per l’infanzia mista di oratorio, teatro, scuola di ricamo, di pianoforte e la catechesi, e qui si verificarono anche le prime vocazioni autoctone e quelle missionarie. Nel 1922 finalmente si ebbe l’apertura presso il Palazzo Nicolaci Giorgio (oggi l’istituto riporta il nome dei due fondatori BonomoNicolaci) dell’orfanatrofio femminile dove furono avviate anche le prime classi della scuola primaria, di francese, contemporaneamente all’opera di via Mandanici. Le orfane crescevano di numero e l’istituto accoglieva i figli e le istanze degli abitanti dei quartieri più poveri, anche con l’apertura di una sede in via Immacolata. Si registrò anche il passaggio voluto del Beato Don Rua a Barcellona a sottolineare la forte presenza el’operosità delle salesiane e dei salesiani, anche con azioni diversificate a supporto di molti giovani con scuole di formazione professionale e con la presenza dell’oratorio Don Bosco.

La famiglia salesiana in questi 125 anni ha seminato germi di speranza, molti di loro hanno speso la loro vita con generosità e amore, ancor oggi insegnano cittadinanza attiva e responsabile e formano le nuove generazioni al dono di sé, trasmettendo il carisma salesiano.
(Giulia M.Sidoti)

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