Giallorossi regolarmente iscritti in Serie D. Ora si apre il cantiere tecnico e societario
Messina – L’ACR sarà ai nastri di partenza della prossima Serie D. In serata è arrivato il verdetto atteso dalla Covisod, la Commissione di Vigilanza sulle Società di calcio Dilettantistiche, che ha approvato l’iscrizione della società biancoscudata al massimo campionato dilettantistico nazionale, confermando la regolarità della documentazione presentata lo scorso 10 luglio, ultimo giorno utile per completare l’iter formale. Un passaggio tutt’altro che banale, che consente al calcio messinese di evitare il baratro dell’esclusione e di guardare, pur tra mille incognite, a una nuova stagione sportiva. La conferma dell’ammissione al campionato chiude una fase critica e fortemente incerta per il futuro del club e della piazza, scongiurando la perdita del titolo sportivo e garantendo almeno la continuità della tradizione calcistica.

A risultare determinante, nel momento più delicato, è stato il contributo del socio di minoranza Pietro Sciotto, che ha effettuato un versamento di circa 500.000 euro per consentire alla società di adempiere alle scadenze federali. L’intervento di Sciotto, da tempo defilato dai ruoli operativi, si è rivelato essenziale per saldare gli stipendi e i contributi relativi alla stagione sportiva 2023/2024, una condizione necessaria per ottenere il parere favorevole della Covisod. Una mossa a sorpresa, arrivata proprio sul filo di lana, che ha permesso al Messina di presentare una posizione contabile e amministrativa in linea con le richieste della FIGC e di chiudere positivamente una fase che, fino a poche ore dal termine, sembrava potersi concludere con un esito nefasto. Ottenuto il via libera alla partecipazione al campionato, per il Messina si apre adesso una fase nuova e delicata, quella della costruzione della squadra, della definizione dello staff tecnico e della pianificazione sportiva. Al momento, infatti, il club non ha ancora ufficializzato né l’organigramma tecnico, né tanto meno i calciatori che comporranno la rosa per la prossima stagione. È quindi evidente che ogni giorno diventa prezioso, per evitare di affrontare il ritiro precampionato in condizioni precarie. Proprio per questo, prende sempre più quota l’ipotesi dell’esternalizzazione della gestione sportiva, una formula che prevede l’affidamento del settore tecnico a un soggetto esterno, specializzato nella costruzione di squadre competitive in contesti complessi e a tempo ridotto. La soluzione potrebbe consentire alla società di concentrarsi sulla parte amministrativa e societaria, lasciando le scelte tecniche a chi ha esperienza e competenze specifiche.
Intanto, sullo sfondo, resta vivo il tema del passaggio di proprietà. L’ipotesi più accreditata fino a poche settimane fa, quella di un ingresso diretto della Società Cooperativa dei tifosi, sembra essersi raffreddata o quantomeno sospesa, ma proseguono i contatti con altri soggetti potenzialmente interessati a rilevare il pacchetto di maggioranza del club. In questo momento, il club sta dialogando sia con intermediari locali sia con gruppi imprenditoriali esterni, che avrebbero manifestato disponibilità a entrare nella gestione del Messina, ma solo a precise condizioni: chiarezza sul quadro debitorio, definizione delle quote e affidabilità del progetto sportivo. Non è escluso che la stessa Cooperativa dei tifosi possa mantenere un ruolo attivo, come soggetto garante della continuità e del radicamento territoriale del progetto, pur senza assumere la proprietà diretta. L’eventuale ingresso di nuovi soggetti dovrebbe però avvenire in tempi stretti, considerata la necessità di iniziare a lavorare sul campo, tra mercato, ritiro e preparazione del campionato.
La conferma dell’iscrizione alla Serie D è un primo, fondamentale passo, ma non basta da sola a garantire un futuro sereno. La tifoseria, dopo anni di delusioni, fallimenti sfiorati, ripartenze a rilento e mancanza di continuità progettuale, merita un progetto credibile, serio, trasparente. E soprattutto, una squadra in grado di onorare la maglia e il nome della città. A meno di due mesi dall’inizio del campionato, il tempo a disposizione è poco. Serve una guida tecnica, un mercato ben pianificato e soprattutto un’identità societaria definita. Solo così si potrà dare un senso a questa ripartenza e trasformare la salvezza burocratica in una reale possibilità di rilancio.
Il responso positivo della Covisod rappresenta per il Messina una nuova opportunità, l’ennesima, per provare a costruire qualcosa di solido dopo anni di instabilità. Il merito, stavolta, va a chi ha avuto il coraggio e la volontà di non far cadere tutto, anche solo con un gesto economico tempestivo e concreto. Ma da qui in avanti non si può più sbagliare. Occorre definire in fretta ruoli, strategie e risorse. Il campo non aspetta, e la Serie D, per quanto dilettantistica, è un campionato insidioso e complesso, dove le improvvisazioni si pagano a caro prezzo. La città osserva, con un misto di scetticismo e speranza. L’entusiasmo, per ora, resta sospeso. Toccherà alle prossime mosse, sul piano tecnico e societario, trasformare questa permanenza nel calcio nazionale in una vera rinascita sportiva.
