24.3 C
Milazzo

Calcio – Crisi ACR, Messina si aggrappa al Sant’Agata. Il sindaco Mancuso chiede chiarimenti

Pubblicato il :

Di fronte al probabile tracollo dell’ACR Messina, prende corpo l’operazione Sant’Agata, un nuovo progetto per salvare la tradizione calcistica cittadina. Ma il sindaco di Sant’Agata di Militello solleva dubbi e chiede chiarimenti.

- Advertisement -

Messina si aggrappa a una nuova speranza per il proprio futuro calcistico. In un momento di grande incertezza per il club cittadino, con l’ACR Messina in profonda crisi economica e sportiva, emerge con forza il nome del Città di Sant’Agata, società della provincia che potrebbe diventare il nuovo punto di riferimento per il calcio peloritano.

A guidare l’operazione è Maximiliano Sosa, imprenditore argentino già proprietario del club biancazzurro, intenzionato a trasferire sede, risorse e ambizioni nella città di Messina. Una scelta che potrebbe garantire continuità alla presenza del capoluogo nei campionati nazionali, in un momento in cui lo storico club cittadino rischia il definitivo collasso.

Il quadro dell’ACR è drammatico. Nonostante la società sia ancora formalmente in attività, pende sulla testa del club la richiesta di fallimento presentata dalla Procura, con udienza rinviata al 10 settembre per permettere la presentazione di un piano di rientro dai debiti. Un lasso di tempo che, tuttavia, non coincide con le tempistiche della burocrazia sportiva. L’iscrizione alla prossima Serie D, infatti, scade il 10 luglio, molto prima della decisione del tribunale. Inoltre, pesa sulla società una penalizzazione di -14 punti, che rende praticamente impossibile competere per obiettivi ambiziosi anche qualora si riuscisse a ottenere l’iscrizione. Le condizioni finanziarie e il clima di totale sfiducia allontanano ogni ipotesi di salvataggio, salvo l’intervento di un improbabile magnate disposto a investire milioni a fondo perduto.

In questo vuoto di potere, prende forma l’operazione Sant’Agata, fino a poche settimane fa solo un’ipotesi, oggi sempre più concreta. Il progetto è semplice nella sua impostazione, ma ambizioso nei suoi obiettivi: trasferire il titolo sportivo del Città di Sant’Agata a Messina, mutare denominazione e sede, e dare vita a una nuova realtà calcistica cittadina. Una squadra che possa raccogliere l’eredità, almeno morale, dell’ACR.

Il progetto di Sosa si presenta come serio e strutturato. L’imprenditore ha già completato gli adempimenti economici previsti, ha avviato incontri con rappresentanti istituzionali e sportivi e sta valutando con i propri collaboratori il nuovo nome e il nuovo logo della squadra. Al momento, il titolo sportivo del Sant’Agata è valido per il campionato di Eccellenza, in seguito alla retrocessione maturata ai playout. Tuttavia, è già stata manifestata l’intenzione di presentare domanda di ripescaggio in Serie D, in attesa di conoscere la composizione definitiva del girone I e di eventuali rinunce da parte di altre società.

Il progetto ha una chiara connotazione cittadina. Sosa ha espresso la volontà di trasferire il cuore pulsante della società nel capoluogo, coinvolgendo figure locali che abbiano già maturato esperienze nel calcio messinese. Il nuovo corso non è legato al destino dell’ACR, infatti, anche in caso di prosecuzione formale del club biancoscudato, la nuova squadra andrà avanti per la propria strada. Sul tavolo ci sono già proposte per il nome, i colori sociali e lo stadio. In parallelo, si pianifica il ritiro precampionato e si lavora sul fronte tecnico, per costruire una squadra competitiva in grado di conquistare rapidamente la promozione. L’obiettivo dichiarato è creare una realtà stabile, sostenibile e radicata sul territorio, in grado di restituire entusiasmo e senso di appartenenza a una tifoseria da troppo tempo delusa.

Nel frattempo, la notizia del possibile trasferimento ha provocato sconcerto a Sant’Agata di Militello, dove il club ha operato per anni. Il sindaco Bruno Mancuso ha affidato il proprio commento a una nota dai toni misurati ma inequivocabili: “Apprendo dalla stampa della decisione del presidente Maximiliano Sosa di trasferire l’attività del Città di Sant’Agata a Messina. Non mi è stato comunicato nulla ufficialmente, e non ho ricevuto alcuna segnalazione di difficoltà nella programmazione a Sant’Agata, dove la società ha sempre avuto pieno sostegno da parte dell’amministrazione e anche da parte mia, personalmente”. Mancuso ha ricordato il proprio coinvolgimento diretto negli anni, anche come medico sociale, rivendicando un legame forte con la squadra e la sua dirigenza: “Sono sempre stato vicino al club, anche economicamente, e ho seguito la squadra fino all’ultima partita di Acireale. Sinceramente non so cosa avrei potuto fare di più. Ora attendo spiegazioni chiare da parte del presidente”. Infine, un passaggio istituzionale: “Fermo restando il rispetto per le scelte private, ritengo corretto che una decisione di questo tipo venga motivata e condivisa con la comunità. Ma è evidente che non si può costringere nessuno ad andare contro i propri interessi”.

In attesa di conferme ufficiali su nome, categoria e progetto tecnico, una cosa è chiara: il calcio a Messina non vuole morire. L’operazione Sant’Agata rappresenta al momento l’unica via percorribile per garantire una presenza strutturata del capoluogo nei campionati nazionali. Un cambio di pelle doloroso, che però potrebbe trasformarsi in una nuova opportunità di rinascita. Con o senza l’ACR, Messina si prepara a scrivere una nuova pagina della sua storia calcistica.

- Advertisement -

Articoli Correlati

- Advertisement -spot_img
- Advertisement 4 -spot_img