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Caso Referti ASP Trapani, Ferdinando Croce si difende con due memorie

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Il manager messinese Ferdinando Croce, attuale commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani, si trova al centro di una tempesta a seguito dei gravi ritardi riscontrati nella refertazione degli esami istologici. La Regione Siciliana ha, infatti, avviato un procedimento di decadenza nei suoi confronti, culminato con una sospensione di 60 giorni. La decisione è scaturita da un’indagine ispettiva che ha portato alla luce disservizi significativi nel settore dell’anatomia patologica, con un impressionante arretrato di oltre 3.300 referti.

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Di fronte a questa pesante contestazione, Croce ha scelto la via della difesa presentando due memorie difensive. In questi documenti, il manager sostiene con forza che le criticità affondano le radici in un periodo antecedente al suo insediamento, avvenuto il 4 luglio 2024. Croce ha, inoltre, voluto mettere in luce le azioni correttive intraprese durante la sua gestione. Tra queste, spiccano convenzioni stipulate con altre strutture sanitarie, interventi che, a suo dire, hanno già prodotto una sensibile diminuzione dei tempi di attesa per i referti.

Nonostante la gravità delle accuse mosse nei suoi confronti, Croce ha tenuto a dichiarare di aver sempre operato “con coscienza e impegno”. Nel suo racconto, emerge anche una critica nei confronti dell’assessorato regionale della Salute, lamentando una presunta mancanza di supporto. Il commissario straordinario ha poi annunciato la ferma intenzione di tutelare la propria immagine e l’operato nelle sedi giudiziarie competenti.

La vicenda non è passata inosservata, innescando un acceso dibattito sia a livello politico che mediatico. Anche il presidente della Regione, Renato Schifani, ha espresso la necessità di fare piena luce sulla situazione, sollecitando chiarimenti.

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