A Castanea delle Furie, villaggio messinese affacciato sulle Isole Eolie, viene localizzata, grazie ad un meticoloso lavoro di ricerca storica, una chiesa della quale se n’era persa la memoria.
Secondo gli studi condotti dall’appassionato castanoto Giovanni Quartarone, si tratterebbe della chiesa degli apostoli Filippo e Giacomo, della quale si farebbe cenno in documento del 1666 conservato presso l’Archivio Storico Capitolare della Diocesi di Patti.


La svolta arriva però dal fortuito incontro con l’ereditiera di Villa Maria, un immobile settecentesco appartenuto alla famiglia Russo-Giacoppo, che testimonia il rinvenimento nell’attiguo magazzino, di una campana.

Per il ricercatore, il reperto – del quale rimane solo una foto – non lascia dubbi, in quanto reca l’anno 1764 e al centro figure di due santi con croci, angeli e pietre, simboleggianti il martirio di Filippo e la lapidazione di Giacomo il minore.
Le dimensioni della campana, dal diametro di centimetri 25 e alta 30 centimetri, possono darci un’idea, secondo lo studioso, sul fabbricato, che poteva essere non dissimile, per grandezza e conformazione, alle sopravvissute chiese rurali dei dintorni di Policara, Santa Rosalia e Tonnaro, composte da un’aula rettangolare coperta da volta a botte (impianti presumibilmente di epoca bizantina).
L’edificio religioso ricadeva sotto la diretta giurisdizione della Santa Sede, in conseguenza della dichiarazione nullius dioecesis del 1629 .
Delle ventuno chiese elencate nel citato documento del 1666 – conclude Quartarone – ne restano da recuperare alla Storia ancora due, dopo che il tempio intitolato ai Santi Filippo e Giacomo, sconosciuto da secoli, è stato localizzato.
