Rappresentanza….ormai quasi nessuno usa più questa parola, come se fosse diventata un reperto archeologico, un mobile antico della Prima Repubblica.
Eppure, almeno fino alla Prima Repubblica, questa parola aveva un significato riconosciuto da tutti, significava qualcosa di importante, cioè che tu votavi una persona o un partito e quella persona, nel bene o nel male, portava la tua voce in Parlamento.
Oggi invece? Niente di tutto ciò, ormai questa parola è diventata quasi una barzelletta.
I partiti non rappresentano più nessuno in particolare, ma gestiscono soltanto il potere, il consenso, la comunicazione ecc… e paradossalmente anche male o in ogni caso, peggio di prima.
Perché, sappiate che rappresentare qualcuno è troppo faticoso e guai a chi pensa o peggio ancora esprime la contrarietà al pensiero dei politici!
Ormai i partiti non sono più in grado di fare sezioni, congressi e tutto ciò che serviva per organizzare e strutturare il partito sul territorio e badate bene, questo funziona da destra a sinistra, nessun partito escluso.
Ma gli elettori se ne sono anche accorti, il cosiddetto elettore medio lo ha capito e infatti, non va più a votare.
Non perché improvvisamente gli elettori siano diventati pigri o preferiscano andare al mare o fare altro, non riconoscendo il fatto che molto sangue si sia versato per conquistare questo diritto, o quantomeno mi piacerebbe pensare che sia così a differenza di qualche politicante da strapazzo che lo vorrebbe fare capire nei programmi televisivi, ma perché pensa che il voto ormai non conti più nulla ed in realtà, per effetto della legge elettorale nazionale vigente, per la quale decidono i segretari di partito gli eventuali eletti, hanno più che ragione…il nostro voto non conta più nulla.
Ma non conta più nulla chiunque sia eletto e qualsiasi tipologia di Governo venga formato, sia tecnico che politico, perché alla fine serve solo e soltanto la benedizione di Bruxelles e di tutto quello che c’è attorno.
Cosa ci rimane della rappresentanza politica? Facebook, Instagram, X, Tik Tok e chi più ne ha più ne metta, pensano tutti che i post sui social o i talk show bastino a fare da rappresentante del popolo.
Chiariamo che la legge elettorale sta bene a tutti, anche ai partiti più populisti che sbandierano non si capisce cosa, ma nella realtà non ha mai promosso o proposto un cambio di rotta sulla legge elettorale vigente.
Tutto velocissimo, immediato ma…. effimero. Chi ha studiato un po’ sa che rappresentare il popolo significa un’altra cosa.
Ascoltare, mediare, decidere, spiegare e nel frattempo indirizzare il popolo verso qualcosa e non farsi indirizzare dai like.
Parole e cose che ormai sono fuori moda e guai a chi le riporta in auge.
Ma la favola della democrazia diretta la sentiamo quotidianamente, anzi in alcuni periodi abbiamo anche vissuto, e non sono sicuro sia scomparsa questa teoria, la favola che “uno vale uno”
Se vivesse ancora il grande Totò avrebbe detto: Ma mi faccia il piacere!
Lo sanno tutti che a decidere sono pochissimi che invece di gestire un partito, gestiscono solo web e social, attorniandosi di deputati e senatori “Yes men”, aiutati probabilmente dalle grandi lobby nazionali e internazionali e i nuovi e capaci “algorotmi” che ti dicono anche quando andare al bagno per prendere più like e consensi.

Risultato?
Una politica senza popolo e un popolo senza politica.
Gli eletti non rispondono più agli elettori, ma solo ai capi partito e ai sondaggi.
Sono in pochi in realtà ad osare, qualcuno riesce a dire che non esiste più rappresentanza, ma come spesso accade, lo dice solo una volta (sic!).
Non osare difendere i cittadini, anche perché la cosa è complessa perché servono persone che facciano politica e non si vede quasi nessuno all’orizzonte, un orizzonte che appare abbastanza lontano
Povera Italia! Facciamo finta di vivere in una democrazia rappresentativa, ma in realtà pare che viviamo dentro un reality show, dove tutto è messaggio e niente è sostanza.
Ma non sono stati i cittadini a tradire la politica, ma la politica ad aver tradito i cittadini non rappresentandoli più.
Ei fu la politica e la rappresentanza!



