Il Teatro del Borgo che Rinasce: Musica, Poesia e Impegno Civile in Scena
Montalbano Elicona, il gioiello dei Nebrodi, non è solo storia e architettura medievale: è un cuore pulsante di cultura che ha saputo alzare l’asticella. La nuova stagione del Teatro Domenico Popolo è stata inaugurata con un evento che è stato molto più di un semplice concerto: un vero e proprio inno alla poesia e alla profondità di Lucio Dalla, trasformato in un viaggio sonoro intimo e audace.
Il sipario si è alzato con “L’anno che verrà – Canzoni di Lucio Dalla”, uno spettacolo che ha superato la semplice esecuzione. Il trio d’eccezione formato da Peppe Servillo, con la sua inconfondibile voce narrante, affiancato dalle raffinatezze jazz di Javier Girotto e Natalio Mangalavite, ha tessuto una trama sonora dove i classici di Dalla (“Caruso”, “Futura”, “La casa in riva al mare”) hanno preso nuova vita. L’arrangiamento, che fonde jazz, canzone d’autore e ritmi latinoamericani, ha trasformato la sala in un luogo di riflessione ed emozione pura, onorando l’ironia e la delicatezza con cui Dalla sapeva raccontare il futuro.


Questo debutto di altissimo livello ha dato il via alla rassegna “Il fascino del Teatro nel Borgo”, voluta per trasformare il Teatro Popolo in un polo di aggregazione che va ben oltre la platea. Sotto la direzione artistica di Nicola Calabria, l’obiettivo è chiaro: qualità, varietà e un forte legame con la comunità.
Il sindaco Nino Todaro ha infatti sottolineato come la cultura sia un motore di rilancio per il borgo. “Vogliamo superare il successo della prima edizione, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto, con un occhio di riguardo ai giovani”, ha dichiarato. E la programmazione risponde proprio a questa visione.
Il cartellone 2025/26 promette di lasciare il segno, bilanciando grandi nomi e temi attuali:
Un emozionante omaggio sinfonico al maestro Ennio Morricone.
Il toccante monologo civile “Il sindaco pescatore”, con l’interpretazione di Ettore Bassi.
L’icona del cinema italiano, Ornella Muti, in scena con “La voce umana” di Jean Cocteau.
Un viaggio profondo nella tradizione siciliana con “Cantu e cuntu” di Carlo Muratori.
Inoltre, la direzione artistica ha annunciato l’intenzione di espandere l’offerta alla stagione estiva con la musica classica e, soprattutto, di dedicare una serie di matinée agli studenti, per nutrire le nuove generazioni con la magia del teatro e della musica.
Montalbano Elicona si riconferma così un faro culturale, un piccolo borgo con una grande anima, dimostrando che l’arte non conosce confini e può fiorire anche lontano dai grandi centri urbani, trasformandosi in un’occasione di crescita e condivisione per l’intera comunità.
(Loredana Aimi)



