16.3 C
Milazzo

Disagio giovanile, il  Comune di Milazzo presenta il  progetto “Io ti ascolto”

Pubblicato il :

Circa duemila anni fa un pensatore-filosofo greco, Plutarco, scrisse l’opera “L’arte di ascoltare”. Nel suo scritto Plutarco si rivolge ai giovani con l’intento di convincerli che la conoscenza del mondo, e di se stessi, passa dalla disposizione ad accettare gli altri per come sono e dalla capacità di usare i modi giusti per metterli in condizione di esprimersi. “L’ascoltatore fino e puro deve immergersi con la concentrazione fino a cogliere il senso profondo del discorso e la reale disposizione d’animo di chi parla.”

- Advertisement -

In un altro passaggio del testo sottolinea come: “I più invece, a quanto ci è dato vedere, sbagliano, perché si esercitano nell’arte di dire prima di essersi impratichiti in quella di ascoltare, e pensano che per pronunciare un discorso ci sia bisogno di studio e di esercizio, ma che dall’ascolto, invece, possa trarre profitto anche chi vi s’accosta in modo improvvisato. Nell’uso della parola, invece, il saperla accogliere bene precede il pronunciarla, allo stesso modo in cui concepimento e gravidanza vengono prima del parto.” Di là dalla finalità specifica del testo, l’educazione dei giovani, ciò che colpisce è l’opinione che l’ascoltare non solo è importante tanto quanto il parlare, ma, addirittura, lo precede in senso logico e temporale: prima si ascolta e poi si parla.

In questo contesto si inserisce il progetto del Comune di Milazzo  che ha il duplice obiettivo di fornire agli studenti strumenti pratici da utilizzare quando si sentono in difficoltà e la possibilità di mettersi in gioco diventando protagonista di una sezione dell’App del Comune “Milazzo” che prende il nome “Ti ascolto”. Depressione, irritabilità, apatia, solitudine e senso di isolamento. Abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Disturbi alimentari. Incomprensioni familiari, bullismo, autolesionismo e comportamenti suicidari. Sono le diverse manifestazioni di uno stesso malessere di fondo: il disagio giovanile.

«Purtroppo negli ultimi anni – spiega l’assessora Fazzeri – si è registrato un aumento significativo del disagio psicosociale tra adolescenti e molti studenti faticano a chiedere aiuto, spesso per vergogna, paura del giudizio o mancanza di strumenti comunicativi adeguati. In un modo sempre più “digitale” ecco che l’App è lo strumento più immediato e opportuno per coinvolgere i ragazzi e consentire loro non solo di esprimere i propri stati d’animo ma anche attivare reti di supporto».

Il progetto si articolerà nel periodo compreso tra ottobre e marzo. Ai dirigenti scolastici è stata chiesta collaborazione sia per la divulgazione, sia per essere a loro volta “parte attiva di un cambiamento che mira ad essere sia globale che individuale abbattendo lo stigma diffuso che la richiesta di supporto psicologico sia un’azione da deboli”. Un progetto certamente innovativo nella formula che, insieme alle iniziative di sostegno psicologico già esistenti, contribuisce ad aiutare i giovani in un periodo bellissimo ma anche particolare, unico e complesso, fornendo un aiuto per crescere superando le difficoltà, rafforzandosi, diventando in modo consapevole gli adulti di domani.

(Giovanna Riccardo)

- Advertisement -

Articoli Correlati

- Advertisement -spot_img
- Advertisement 4 -spot_img