Gravi disservizi negli ospedali Fogliani di Milazzo e Cutroni Zodda Barcellona Pozzo di Gotto.
Al nosocomio di Milazzo la risonanza magnetica è ferma da lungo tempo, mentre al Cutroni Zodda l’apparecchiatura per gli esami radiografici (RX) non è operativa perché guasta e parrebbe nemmeno i tecnici sono riusciti a sistemarla in quanto i ricambi non sarebbero più in commercio per ripristinare la funzionalità : eppure si tratta di strumenti essenziali per garantire la tempestività delle diagnosi e la continuità delle cure. A metterlo nero su bianco il deputato nazionale Tommaso Calderone di Forza Italia, presidente della Commissione Bicamerale per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità,

che con una dura nota precisa come
“Permangono, in modo assolutamente inammissibile, gravi criticità operative all’interno dei presìdi ospedalieri di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto , con conseguenze particolarmente pregiudizievoli tanto sull’efficienza complessiva dei servizi sanitari quanto, e ancor più gravemente, sulla tutela effettiva della salute pubblica e dei diritti fondamentali dei cittadini. In particolare, desta grave e crescente allarme la protratta inattività dell’apparecchiatura adibita alla risonanza magnetica presso il presidio ospedaliero di Milazzo, strumento imprescindibile per la diagnosi precoce di patologie di rilevante complessità e importanza clinica”.
“La situazione, già gravemente compromessa e portata all’attenzione diretta dell’Assessore oltre un mese fa, ha assunto connotati di inaudita gravità, causando ritardi significativi nelle diagnosi e costringendo l’utenza a rivolgersi a strutture distanti o al circuito privato, configurando così una grave lesione del diritto alla tutela della salute, aggravata da oneri economici e psicologici insostenibili per i cittadini”, incalza l’onorevole Calderone.
“Non meno allarmante è la condizione del presidio ospedaliero di Barcellona Pozzo di Gotto, dove risulta non operativo il macchinario per gli esami radiografici (RX), privando di fatto il nosocomio di uno strumento diagnostico di primaria importanza. Alla luce di quanto evidenziato, si invitano il Presidente della Regione Siciliana e l’Assessore Regionale alla Salute affinché, con la dovuta urgenza e autorevolezza, sollecitino la Direzione generale dell’ASP Messina ad adottare immediate misure correttive. È doveroso che si ripristini senza ulteriori indugi il pieno funzionamento delle apparecchiature diagnostiche nei due nosocomi, tutelando così il diritto all’assistenza sanitaria dei cittadini dell’intero comprensorio. La presente viene inviata per quanto di loro competenza al Signor On. Presidente della Regione Siciliana e all’ Assessore alla Sanità della Regione Siciliana”, conclude il parlamentare.
(Giovanni Luca Perrone)
