Proseguono le indagini sul femminicidio di Sara Campanella, la giovane studentessa di Misilmeri ferita a morte con un’arma da taglio, che, presumibilmente, potrebbe trattarsi di un coltello a molla, ritrovato dagli inquirenti a 150 metri dal luogo in cui è avvenuto il delitto, attualmente sottoposto alle analisi dei Ris, i quali devono stabilire se quella ritrovata è l’arma che ha cagionato la morte della giovane studentessa universitaria, anche se sembrerebbe che sul coltellino ritrovato non sono state rinvenute tracce ematiche. Durante l’interrogatorio di garanzia, Argentino si è avvalso della facoltà di non rispondere riguardo all’arma utilizzata per il delitto, dettaglio molto rilevante sotto l’aspetto processuale.

Dopo aver colpito a morte la giovane studentessa universitaria, il ragazzo fugge, viene inseguito, ma non raggiunto da un altro coetaneo.
Come è fuggito? A piedi, in auto, con un ciclomotore? Era da solo, oppure qualcuno lo ha aiutato?
Argentino, dopo il delitto, ha contattato i genitori, manifestando la volontà di volersi suicidare. Allarmata, la madre, per non insospettire l’altro figlio, gli ha lasciato un biglietto scrivendogli che si sarebbe allontanata da Noto per pochi giorni, a causa del suo stato di salute. Per tutto il percorso da Noto a Messina, la stessa avrebbe intrattenuto Stefano al telefono per evitare che il giovane potesse togliersi la vita. Il ventisettenne, dopo il delitto, non è rientrato nell’appartamento dove alloggiava a Messina, i Militari dell’Arma lo hanno trovato vuoto.
Pertanto, dove si è nascosto il giovane, in attesa che arrivassero sua madre e suo padre?
Lasciata Messina, insieme ai genitori, Argentino si rifugia a Noto in un B&B riconducibile alla madre, dove viene rintracciato e messo in stato di fermo, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha disposto la detenzione del reo confesso nel carcere di Gazzi, dove, durante l’interrogatorio di garanzia, lo stesso ha ammesso il delitto, avvalendosi della facoltà di non rispondere riguardo al movente del femminicidio.
Cosa si sono detti i due giovani nel breve tragitto catturato dalle videocamere? Qual è stato il motivo scatenante per il quale il giovane ha deciso di colpire a morte la ragazza di cui si era follemente innamorato e che corteggiava da circa due anni?
In un audio che Sara ha registrato di nascosto, presumibilmente l’ultimo, in cui discuteva con Stefano Argentino, lo stesso chiedeva alla giovane collega universitaria il motivo per il quale non avesse risposto ad un suo messaggio inviatole a Gennaio, ben tre mesi prima del delitto. Come mai Argentino ha aspettato ben tre mesi prima di chiarire questo aspetto con la giovane donna? Ed ancora, chi era a conoscenza degli audio che Sara Campanella ha registrato all’insaputa di Stefano Argentino? Possibile che lo stesso ragazzo abbia scoperto che Sara lo registrasse? Oppure, l’idea di perderla per sempre, in vista della imminente laurea, ha scatenato in lui un’ira talmente forte da cagionarle la morte?
Proprio in quel tragico pomeriggio del 31 Marzo scorso, a fine lezione, la ragazza aveva incontrato il docente con il quale avrebbe dovuto preparare la tesi. Tutti aspetti che è al vaglio degli inquirenti e che solo Stefano Argentino potrà dare le risposte.
Intanto, il reo confesso, assistito in prima battuta dall’avv. Raffaele Leone, deve rispondere di omicidio aggravato. Dopo l’interrogatorio di garanzia e la convalida dell’arresto, l’avv. Leone ha rinunciato al mandato. In sua sostituzione erano stati nominati gli avvocati Stefano Andolina e Rosa Campisi, rimossi dall’incarico, dopo soli 24 ore dal colloquio che gli stessi hanno avuto in carcere con il ragazzo. In loro sostituzione è stato nominato l’avv. Giuseppe Cultrera, il quale ha già annunciato di chiedere una perizia psichiatrica che possa far luce sul movente del delitto.
La famiglia Campanella, intanto, tramite il suo legale di Argentino, ha ricevuto una lettera di scuse in cui lo stesso afferma di aver agito in un momento di “follia” e che un uomo razionale non si sarebbe spinto a tanto. Esprimeva il suo desiderio di costruire qualcosa con Sara e riconosceva di aver compiuto il gesto peggiore possibile.
Nonostante le scuse, i genitori di Sara Campanella, tramite il loro legale, hanno dichiarato di non voler leggere il contenuto della lettera, definendo le scuse “tardive” e, data la gravità dell’atto, forse persino inappropriate, aggiungendo che sarebbe stato più opportuno un religioso silenzio.
