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Giammoro. Vertenza CARGILL: UIL alza il tiro e chiede tavolo ministeriale

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Dopo il rifiuto a sospendere la procedura di licenziamento, manifestata dalla società davanti alla Commissione dell’ARS, durante l’Audizione in merito alle prospettive industriali e occupazionali dello stabilimento Cargill di Giammoro, giunge la stigmatizzazione della UIL.

Per il segretario generale Uil Messina Ivan Tripodi ed il segretario Uiltec Messina Tindaro Marchese, il comportamento dei vertici della Cargill, presente all’Audizione con il direttore di stabilimento Alessandro Angelini – “è indecente ed insultante”.

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Ricordiamo che la società statunitense, operante da diversi anni nella zona industriale alle porte di Milazzo, sta chiudendo lo stabilimento e procedendo al licenziamento di 50 operai, senza ascoltare le rimostranze sindacali.

A questo punto, i vertici UIL di Messina vorrebbero il coinvolgimento del Governo nazionale, dal momento che, se confermata la linea aziendale, occorrerebbero strumenti statali per il sostegno delle maestranze.

“La convocazione del prossimo 5 novembre, a Palermo, presso l’assessorato regionale alle attività produttive – dicono – è certamente utile, ma siamo assolutamente persuasi della necessità di un contestuale coinvolgimento ed intervento del ministero delle Imprese e del Made in Italy, in quanto la vertenza sta assumendo una dimensione che richiede l’apertura di un formale tavolo ministeriale, con l’obiettivo di salvaguardare tutti i lavoratori, attraverso i dovuti ammortizzatori sociali”.

Ma la questione più rilevante per Tripodi, presente alla manifestazione del 24 ottobre accanto ai lavoratori davanti ai cancelli di Giammoro, sarebbe quella di salvare i posti di lavoro attraverso la vendita dello stabilimento, cosa non gradita all Cargill, che propenderebbe per la chiusura e il licenziamento, come confermato all’Audizione di mercoledì scorso.

Atteggiamento che la UIL non esita a definire “piratesco che evidenziano una cultura aziendale arretrata che non ha nessuna attenzione sociale e alcun rispetto per le persone”.

Quindi, l’auspicio dei sindacalisti UIL è “che escano allo scoperto e si ufficializzino i potenziali acquirenti in maniera tale da smascherare definitivamente la Cargill che, come noto, ha deciso di chiudere il sito produttivo, di licenziare e mandare sul lastrico 50 lavoratori e, allo stesso tempo, pretende di non vendere lo stabilimento in maniera tale da eliminare qualsiasi potenziale competitor”.

La Uil e la Uiltec non intendo piegarsi e confermano la linea della mobilitazione permanente.

All’Audizione erano presenti RSU, CGIL, CISL, UIL, Sicindustria e l’Assessore regionale per le attività produttive Edmondo Tamajo.

(Foto: un momento della manifestazione)

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