Messina, pur non trovandosi nell’imminenza di una tornata elettorale comunale (prevista per il 2027), è chiamata a riflettere sui valori che desidera incarnare nella sua futura leadership, proprio mentre il mondo osserva con attenzione l’attesa per il prossimo Conclave. Entrambe le scelte, quella dei cardinali chiamati a designare la nuova guida spirituale della Chiesa Cattolica e quella dei cittadini messinesi, che si preparano a definire il profilo del loro futuro sindaco, rivestono un peso specifico enorme, capaci di plasmare il futuro delle rispettive comunità.

Se il mondo guarda con attenzione al fumo che si leverà dal comignolo della Cappella Sistina, Messina, in questo momento di riflessione, osserva con altrettanta trepidazione l’evolversi del panorama politico locale, consapevole dei molteplici nodi socioeconomici che attanagliano il suo presente. La nostra città, purtroppo, sconta ancora tassi di disoccupazione preoccupanti, specialmente tra i giovani che faticano a trovare stabilità nella propria terra. Il tessuto economico messinese, segnato da anni di transizioni difficili, necessita di nuove strategie per rilanciarsi e creare opportunità durature. A queste sfide interne si aggiunge una difficile competizione territoriale con le dinamiche e più attrezzate realtà di Palermo e Catania. La vicinanza di ben tre città metropolitane, dotate di aeroporti efficienti e di importanti snodi di collegamento marittimo e ferroviario, pone Messina in una posizione di svantaggio che richiede una visione strategica audace e innovativa per ritagliarsi un ruolo distintivo nel panorama regionale. Le croniche carenze infrastrutturali,soprattutto in provincia, rappresentano un ulteriore freno allo sviluppo e alla qualità della vita dei cittadini, accentuando la difficoltà di competere efficacemente. Troppa marginalizzazione persiste nel nostro tessuto sociale, richiedendo interventi mirati e una maggiore attenzione verso i più vulnerabili in questo contesto di crescente pressione esterna.
Allo stesso modo, la Chiesa universale è chiamata a rispondere a una diffusa crisi di fiducia, ricostruendo la propria credibilità attraverso la trasparenza e la coerenza. La crescente secolarizzazione della società pone interrogativi profondi sul ruolo della fede e richiede nuove forme di annuncio e testimonianza. Anche internamente, la Chiesa vive un dibattito vivace tra diverse sensibilità, che il nuovo Pontefice dovrà sapientemente armonizzare.
È in questo scenario complesso che emergono con forza i valori fondamentali che dovrebbero guidare la scelta dei prossimi leader, sia in Vaticano che, in prospettiva, a Palazzo Zanca. Sia il prossimo Papa che il futuro sindaco di Messina dovranno incarnare un’integrità irreprensibile, agendo sempre con onestà e trasparenza al servizio della comunità. L’ascolto attento delle esigenze dei cittadini e dei fedeli, unito a una profonda empatia per le loro difficoltà, sarà cruciale per entrambi i leader. Lo spirito di servizio e l’umiltà, che hanno contraddistinto figure esemplari in entrambi i contesti, dovranno guidare il loro operato, mettendo al centro il bene della collettività.
La promozione della giustizia sociale e l’impegno per un’inclusione reale di ogni componente della società messinese e della comunità ecclesiale saranno imperativi inderogabili. Una visione chiara del futuro, unita al coraggio di intraprendere strade nuove e di affrontare le sfide con determinazione, sarà fondamentale per rilanciare Messina in questo contesto competitivo e per dare nuove risposte alle domande del nostro tempo. Questa visione dovrà necessariamente includere strategie per superare lo svantaggio competitivo nei confronti di Palermo e Catania, valorizzando le specificità di Messina e investendo in settori chiave che possano attrarre risorse e talenti. Infine, la capacità di unire e di promuovere un dialogo costruttivo tra diverse sensibilità sarà essenziale per costruire una comunità messinese coesa.
Sebbene le elezioni comunali siano distanti, questo è il momento per Messina di definire i valori che desidera vedere incarnati nel suo futuro sindaco, un leader capace di affrontare le sfide interne ed esterne con lucidità e determinazione. Questo periodo di riflessione ci offre l’opportunità di avviare un dibattito costruttivo, di immaginare la Messina del futuro e di preparare il terreno per una scelta consapevole nel 2027. Tuttavia, la responsabilità di costruire un futuro migliore non ricade solo sui futuri leader, ma richiede un impegno collettivo, una partecipazione attiva di ogni singolo cittadino e di ogni fedele.
Guardiamo al futuro con speranza, consapevoli delle potenzialità di Messina e della capacità della Chiesa di rinnovarsi e di continuare a essere una guida spirituale per milioni di persone. La scelta dei prossimi leader, sia spirituali che civili, sia illuminata dalla saggezza e guidata dal desiderio di servire il bene comune, con una particolare attenzione alla necessità di posizionare Messina in modo competitivo nel panorama regionale.
(Domenico Mazza)
