Si chiude domenica 29 al Palazzo Cipolla di Via del Corso a Roma la mostra “Picasso – lo straniero”. Poliedrico artista (ceramista, costumista, scenografo, scultore, pittore) nasce il 25 ottobre 1881 a Malaga. Su Pablo Picasso si è scritto di tutto, ma quanti in realtà conoscono la sua storia?

Quando arriva per la prima volta a Parigi per l’Esposizione Universale del 1900, dove viene esposta una sua opera, ha appena dicianove anni e non conosce il francese. È affascinato da quella città. Ma in quel periodo la Francia vive forti tensioni sociali.
Nel 1905, a Montmartre i poeti lo accolgono a braccia aperte. Max Jacob gli insegna la lingua utilizzando le poesie di Verlaine e Rimbaud, invece Guillau Apollinaire lo incita a conquistare Parigi. È in questo periodo che la sua arte è incentrata sul tema dei circensi.
Tra il 1907 e il 1914 nel paese di Gosol ha inizio il periodo cubista. Frequenta il salotto del collezionista americano Leo Stein, che acquista due sue opere. Nel periodo della Prima Guerra Mondiale, nonostante faccia parte di un paese neutrale, gli vengono confiscate 700 opere e spariscono per 10 anni. Inoltre la guerra distrugge anche la rete di contatti. Viene visto come traditore, responsabile con il cubismo del declino estetico della Francia.
Nel 1917 va a Roma insieme al poeta Jean Cocteau per allestire la scenografia e i costumi di Parade. Inoltre collabora anche con i balletti Russi di Serge de Djagilev. Nel 1930 acquista un castello in Normandia che gli permette di creare opere di grandi dimensioni e di lavorare il ferro. Quello è un luogo sicuro.
Il 3 luglio del 1931, il commissario di polizia gli rilascia una carta d’identità a uso degli stranieri, e gli scrive spagnolo, in seguito gli metterà anche le impronte digitali. La sua reazione a tutto ciò è la rielaborazione del mitologico minotauro, una figura fragile e allo stesso tempo potente. Nel 1940 temendo per la sua incolumità chiede la cittadinanza francese, ma la richiesta viene respinta.
Nel 1949 nasce sua figlia e di Francoise Gilot, Paloma che in spagnolo significa Colomba. Nel 1955 il Presidente De Gaulle gli vuole dare la cittadinanza francese e la Legione d’onore, ma rifiuta. Viene organizzata una mostra in suo onore, ma lui non si presenta. Il suo dipinto della colomba verrà adottato dal Movimento per la Pace. Si spegne all’età di 88 anni l’8 aprile del 1973, dopo un’intensa vita creativa.
(Loredana Aimi)
