Anche quest’anno il Liceo Classico Impallomeni di Milazzo ci ha regalato momenti di alta cultura e performances artistiche in occasione della “Notte nazionale del Liceo Classico” tenutasi giorno 04 aprile, e Istituita piu’ di un decennio fa per ridare valore e giusti meriti alla formazione umanistica.

Il tema portante e’ stato il viaggio, perche’ lo stesso studio classico è viaggio di vita. I protagonisti assoluti invece, sono stati i ragazzi, preparati, valenti, con la loro passione per i classici greci e latini. Abbiamo assistito ad una vera rassegna teatrale e non solo dove il file rouge e’ stato “Itaca e oltre: Il senso del viaggio e del ritorno”.
Come il viaggio di avventura e conquista degli Argonauti in Colchide, a cura degli studenti di V A e V B. Ma anche il ritorno, quello degli eroi reduci dalla guerra quale “Il ritorno spezzato: Filottete e Diomede a cura degli studenti della IV A.
Ed ancora l’esilarante trasposizione ai tempi piu’ moderni, del Poenulus di Plauto (tradotto magistralmente da un famoso latinista Ettore Paratore) ribattezzata col nome di “Un americano in Sicilia”, ambientato nella Sicilia del dopoguerra, ai tempi di Mussolini, dove si e’ giocato sui fraintendimenti linguistici (siciliani verso giovani americane) che portano inevitabilmente a non comprendersi, ma solo quando si rimane rigidi sui propri convincimenti, quando si considera diverso “l’altro” rispetto a noi.
Cosi’ dopo un primo momento di ilarita’ i ragazzi ci hanno indotto a riflettere sul fatto che siamo tutti diversi. Camilleri affermava: “perché l’altro deve essere diverso da me? L’altro non è altro che me stesso allo specchio”. Pertanto la diversita’ deve essere considerata un ‘essenza unica e arricchente, e non un pregiudizio.
Come non parlare poi delle donne, protagoniste assolute , amate e temute.
Dall’astuta e fedele Penelope, in attesa del ritorno del suo amato, alle due piu’ terribili quali Medea: criminale per amore e vendetta, colpevole e vittima allo stesso tempo. Clitennestra: La malvagia, la spietata frivola che, dopo aver tradito e ucciso Agamennone, si è impossessata di ricchezze non sue e le ha utilizzate per un turpe scopo, comprarsi un nuovo marito.
Per finire, le pieces teatrali si sono concluse con un’ovazione per tutti i ragazzi, ma in particolare abbiamo assistito ad un emozionante e determinato Ulisse, interpretato da Fabio Gullo,che ha letteralmente infiammato i cuori di tutta l’aula magna. (non solo delle ragazze) Il suo monologo sulla passione per il viaggio, la strada lunga e tortuosa ma fertile in avventure ed esperienze; la scoperta di nuove terre, per mari ancora inesplorati, recitati con la carica e la giusta verve, di chi sente dentro quel combattimento d’animo, fra la paura dell’ignoto e la voglia di non fermarsi mai.
Altresi’ il tutto è stato alternato in modo eccellente, ad intermezzi musicali e momenti di danza. Successivamente, come in una macchina del tempo dall’antica Grecia siamo stati catapultati nell’antica Roma, quella dei banchetti opulenti, fastosi, dove l’ospite era considerato sacro, pari ad un dio a tal punto da regalare dei distici da accompagnare a doni, simbolo apotropaico di buon auspicio. (Scorci del’Apophoreta di Marziale- e del Satyricon di Petronio.)
Passeggiato nelle Terme, dove ammirato la riproduzione dei mosaici della Villa del Casale di Piazza Armerina, interamente realizzati, assieme ai costumi e dagli accessori, dagli studenti. Ammirato la forza e la ferocia dei gladiatori, per ritrovarci poi in rigoroso silenzio, in ascolto degli Aruspici per conoscere il futuro (De Divinatione di Cicerone)
Ciò che mi è arrivato è il forte spirito di appartenenza al sapere umanistico che si respira da parte dei docenti che tentano ogni giorno di invogliare e trasmettere ai loro ragazzi, non senza un altrettanto spirito di collaborazione fra i colleghi stessi. Così in completa sinergia, la giovane freschezza degli studenti si amalgama con la maturità e la sapienza dei professori di latino, greco, storia dell’arte e letteratura, in particolar modo dei referenti del progetto: le professoresse di latinoe greco Concetta Pascon e Gina Campagna, che assieme al professore di storia dell’arte Dominique Trifirò, li hanno guidati con la passione che li contraddistingue, in questo loro viaggio all’interno del viaggio tra le diverse epoche temporali così distanti ma così attuali. Ovviamente fondamentale la supervisione della bravissima Dirigente Scolastica Prof.ssa Francesca Currò.
Che dire di più? Grazie. Si scoprono cosi’ talenti, oltre a delle menti brillanti, che puntualmente il liceo classico, quale “arte della maieutica” (il metodo socratico per eccellenza) conduce i suoi allievi a raggiungere la conoscenza, e a tirare fuori I propri pensieri per giungere alla verità. Chi afferma che studiare al classico non formi alla vita del futuro, dovrebbe presenziare a questi spettacoli, e vedere con quanta bravura, spirito di coesione e passione per il saper umanistico trasuda da ogni loro parola o gesto. Hanno creato, tutto in un tempo record, scelto i passi da portare sul palco, con una determinazione, organizzazione e proprieta’ di linguaggio, da rimanerne affascinati. Donandoci la bellezza, quella del sapere con la “S” maiuscola, quella capace di farti scoprire il passato (noi siciliani siamo soprattuto greci e latini) per non perderne memoria e proseguire nella vita di ogni giorno, facendone tesoro.
Le loro giovani menti sono volte cosi’ all’apertura di un sapere che va oltre lo studio e la mera formazione accademica o scolastica. Essi saranno gli uomini e le donne del domani, esseri senzienti, liberi e capaci di discernere il bene dal male, e di scegliere il loro cammino di vita. Una scuola ideata come “madre generativa” di più pensieri liberi, di democraticità nutrita di vita sociale, attenta al cambiamento profondo dei contesti, delle modalità di apprendimento, non puo’ che essere il “trampolino” per gli scenari sociali e lavorativi futuri in cui si inseriranno gli studenti. <<Il viaggio umano è una sfida, a noi, alla nostra virtute la scelta del giusto percorso.>>
(Lucilla Anzalone)
