Monica Bellucci con al suo fianco l’inseparabile compagno il regista Tim Burton è stata la “stella” della serata finale che ne ha decretato i vincitori. Ebada Hassan, Geoffrey Rush e Axel Monsú conquistano il pubblico con storie intense e performance straordinarie.

Era pieno come non mai il Teatro Antico di Taormina nella serata di chiusura del 71° Taormina Film Festival rivelatosi un grande successo, con artisti di grande spessore in tutte e 5 le giornate. Dulcis in fundo, come si dice, l’ultima giornata, con le “stelle” Monica Bellucci e Tim Burton, prima sul Red Carpet di Piazza IX Aprile, poi nella storica cavea.
I VINCITORI DEL TFF2025
Miglior Attrice: Ebada Hassan per Brides – Giovani Spose
La potente interpretazione di Ebada Hassan in Brides – Giovani Spose ha conquistato la giuria e il pubblico. Diretto da Nadia Fall, il film racconta la storia di due giovani ragazze britanniche che, in cerca di identità e appartenenza, decidono di unirsi all’Isis in Siria. Un racconto drammatico e attualissimo che scava nei temi della manipolazione, della radicalizzazione e della libertà negata. Ebada Hassan regala al personaggio una profondità straordinaria, trasformando ogni scena in un pugno allo stomaco.
Miglior Attore: Geoffrey Rush per The Rule of Jenny Pen Geoffrey
Rush torna sul grande schermo con un’interpretazione magistrale nel thriller psicologico The Rule of Jenny Pen, diretto da James Ashcroft. Ambientato in una casa di riposo, il film segue il giudice Mortensen nel tentativo di fermare un anziano psicopatico che usa un pupazzo per terrorizzare gli altri ospiti. Rush riesce a rendere credibile e struggente un personaggio fragile ma determinato, regalando al pubblico un’intensa performance che si imprime nella memoria.
Miglior Regia: Alex Garland e Ray Mendoza per Warfare – Tempo di guerra
La miglior regia è stata assegnata a Alex Garland e Ray Mendoza per Warfare – Tempo di guerra, un film che ridefinisce il genere bellico. Basato su una storia vera e sulle esperienze dirette di Mendoza come Navy SEAL, il film trascina lo spettatore al centro della guerra urbana a Ramadi, Iraq, nel 2006. Con uno stile viscerale e immersivo, Warfare colpisce per la sua autenticità cruda e per la capacità di far vivere allo spettatore la tensione, il coraggio e le paure reali dei soldati in missione.
Miglior Film: For Your Sake di Axel Monsú
Il riconoscimento per il Miglior Film va all’argentino For Your Sake di Axel Monsú. Una storia delicata e potente al tempo stesso che ha emozionato la platea per la sua autenticità e sensibilità narrativa. Zulma, una ragazza costretta a crescere in una comunità rurale rigida e opprimente, fino a quando un evento traumatico la spinge a ribellarsi e a riscrivere il proprio destino. Un racconto di emancipazione femminile, di crescita e di lotta di una giovane donna per affermare la sua libertà personale… temi ricorrenti in quest’ultima edizione a partire dalla ormai consolidata partnership con Trenitalia e il gruppo FS che per l’edizione di quest’anno avevano dedicato al Festival un treno speciale. Il treno “Le donne, non le dive”, personalizzato con i volti delle grandi donne del cinema, che ha come obiettivo quello di promuovere la parità di genere.
Ma che questa edizione fosse dedicata alle donne era ben chiaro sin dalla scelta del poster ufficiale della rassegna di quest’anno come ha spiegato la stessa Tiziana Rocca prima di premiare la Bellucci per la sua carriera internazionale: “Ogni Festival ha un immagine ma solo poche volte quell’immagine diventa un gesto, una emozione collettiva, una memoria condivisa: una donna seduta, uno sguardo basso, un uomo che gli accende la sigaretta, silenzio, desiderio, giudizio, solitudine. E’ un istante eterno, è cinema, è Monica Bellucci in Malena di Giuseppe Tornatore”.
Il film era stato proiettato proprio nel pomeriggio per celebrare i 25 anni dalla sua uscita e la Bellucci stessa aveva sottolineato come questo film sia ancora attualissimo nonostante abbia raggiunto ormai il quarto di secolo: “Racconta una storia senza tempo quella di una donna che si deve difendere in un mondo di uomini”.
Ed è stato proprio questo film del 2000 a portare l’attrice dalla Sicilia di Malena ai set internazionali, consacrandola come icona del cinema italiano nel mondo. Una carriera sempre in ascesa che nella serata di chiusura di questo Festival ha raggiunto il suo culmine con il prestigioso Premio Speciale Internazionale.
In un Teatro Antico che profumava di mito il pubblico in piedi gli ha reso omaggio con profonda gratitudine mentre Tiziana Rocca spiegava le motivazioni del premio: “Monica non è solo una diva internazionale, è un volto che ha segnato l’immaginario, un corpo che ha sfidato stereotipi, una voce che ha saputo dire no ed altre volte ha scelto il silenzio come atto potente..”
Ed è nel gesto muto della Bellucci/Malena diventato Manifesto del Festival che si racchiude il messaggio di questa 71° edizione, il racconto di intere generazioni di donne, donne osservate più che ascoltate… Monica in quel gesto si fa simbolo della bellezza ma anche della vulnerabilità, della forza silenziosa e della resistenza di tutte le donne.
(Angela Alizzi)
