L’Istituto Comprensivo Terzo di Milazzo ha vissuto due giornate intense, colme di emozione, cultura e autentico impegno civile, in occasione della settimana nazionale #ioleggoperché, giunta quest’anno al suo decimo anniversario.


Questa importante manifestazione, che da un decennio promuove la lettura come strumento di crescita personale e collettiva, ha assunto per il nostro istituto un valore particolarmente significativo: proprio grazie a #ioleggoperché, infatti, nel 2017 è nata la “Biblioterza”, la biblioteca scolastica dell’I.C. Terzo, che negli anni ha ampliato il proprio patrimonio librario grazie alle generose donazioni di studenti, famiglie e sostenitori del progetto.
Oggi la Biblioterza, la cui referente è la prof.ssa Maria Teresa Maio, conta oltre 2000 volumi tra narrativa, saggistica, albi illustrati e testi specialistici. La sua crescita non rappresenta soltanto un risultato organizzativo, ma un vero investimento culturale: un luogo accogliente e dinamico in cui gli studenti possono esplorare nuovi mondi, sviluppare pensiero critico, incontrarsi, confrontarsi e coltivare il piacere della lettura come esperienza personale e condivisa.
La partecipazione dell’intera comunità scolastica a #ioleggoperché, sostenuta dall’impegno di docenti, famiglie, librerie e volontari, dimostra quanto la lettura possa trasformarsi in un ponte tra generazioni e in un motore di entusiasmo e crescita.
La “Biblioterza”, nata otto anni fa e continuamente alimentata da questa rete virtuosa, è oggi un presidio di cultura e inclusione destinato a crescere ancora e a diventare un punto di riferimento sempre più solido per tutta la comunità.
Durante l’intera settimana dedicata alla lettura, dal 7 al 16 novembre, bambini e ragazzi del nostro istituto si sono resi protagonisti dell’iniziativa “Lettori itineranti”: un progetto coinvolgente che li ha portati, in diverse giornate, a realizzare letture espressive e animate nei vari plessi appartenenti all’I.C. Terzo Milazzo.
I corridoi e le aule si sono così trasformati in piccoli teatri, dove storie, fiabe e racconti hanno preso vita grazie alla creatività e alla sensibilità degli alunni più grandi, contribuendo a creare un ponte educativo e affettivo tra ordini di scuola diversi.
A impreziosire ulteriormente l’iniziativa è stata anche la partecipazione del Dirigente Scolastico, prof. Alessandro Greco, che ha visitato alcuni plessi dell’istituto dedicando momenti di lettura ad alunni e alunne. La sua presenza, accolta con entusiasmo da bambini e ragazzi, ha reso ancora più significativo il valore educativo e umano della manifestazione, sottolineando l’importanza di una comunità scolastica unita nel promuovere la cultura del libro e dell’ascolto.
L’intero percorso ha testimoniato come la lettura, quando diventa esperienza condivisa, possa generare comunità, nutrire l’immaginazione e coltivare valori profondi, rendendo la scuola un luogo in cui crescere non solo nei saperi, ma anche nell’umanità.
La prima giornata si è aperta alle ore 8:00, con l’appuntamento alla statua della Libertà in Marina Garibaldi, dove un fiume di studenti, docenti e genitori ha dato vita a un emozionante Flash Mob per la Pace.
Gli studenti erano disposti in doppia fila, l’uno di fronte all’altro, abbracciandosi con lo sguardo, in un gesto rappresentativo di unione e fratellanza che ha trasformato il lungomare in un grande abbraccio collettivo.
Una lunga catena umana si è poi estesa fino a Palazzo D’Amico, luogo onorario della cultura cittadina.
Il momento più intenso è stato quello in cui un libro simbolico è stato affidato agli studenti.
Quel libro è passato di mano in mano, di sguardo in sguardo, accompagnato dalle note di “Imagine” di John Lennon, trasformandosi in un vero “ponte di parole e di pace”.
In quell’istante, il silenzio era carico di significato: ogni studente percepiva di essere parte di qualcosa di più grande, di un messaggio che superava i confini della scuola e parlava al mondo.
Il Flash Mob, per la sua originalità e il suo forte valore simbolico, parteciperà al Contest nazionale di #ioleggoperché, l’iniziativa che ogni anno premia i progetti più creativi nel promuovere la lettura come strumento di crescita, riflessione e consapevolezza.
Dopo il Flash Mob, tutti gli studenti si sono spostati nell’Atrio del Carmine, dove i ragazzi del Blog “I Giovani Lettori del Terzo” hanno dato voce a testi, racconti e poesie dedicate all’infanzia e alla speranza.
Le parole di “Una madre a Gaza” hanno risuonato come un grido e un abbraccio allo stesso tempo, mentre il canto “Invisible” ha invitato tutti a non permettere che nessun bambino si senta dimenticato o invisibile.
Tra i momenti più toccanti, la poesia bilingue di Emily Dickinson, “Hope is the thing with feathers”, letta in inglese e in italiano, ha ricordato che la speranza è leggera ma tenace, fragile e al tempo stesso invincibile.
La lettura animata di “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese ha poi trasportato il pubblico nel silenzio della notte di un bambino palestinese, un luogo dove paura e sogno si sfiorano e convivono.
L’atmosfera si è infine riempita di musica con l’esecuzione di “Bambini” di Paola Turci, interpretata con grande sensibilità dagli alunni dei vari gruppi musicali.
A seguire, un brano tratto da “Noi siamo tempesta” di Michela Murgia ha celebrato la forza del gruppo, la gentilezza attiva e la possibilità di cambiamento che abita nei più giovani.
La mattinata si è poi conclusa con una toccante esecuzione corale di “Imagine” di John Lennon, impreziosita dalla presenza di un gruppo di alunni che hanno animato il brano con la LIS – Lingua dei Segni Italiana, guidati dalla prof.ssa Agata Saitta.
Premiazione Concorso di Poesia “Se dico bambino…”
Uno dei momenti più attesi è stata la premiazione, svoltasi presso l’Atrio del Carmine, del Concorso poetico “Se dico bambino…”, che ha coinvolto studenti, genitori e intere classi.
Le poesie, lette davanti a un pubblico profondamente partecipe, hanno raccontato l’infanzia come purezza, diritto, sogno e coraggio.
Ogni testo era un piccolo universo di amore, consapevolezza e verità, nato dalla sensibilità di chi, anche attraverso parole semplici, è riuscito a restituire l’essenza dell’infanzia.
C’erano versi che parlavano di sogni infranti e giochi mai iniziati, di bambini che desiderano soltanto un quaderno e un po’ di pace; altri celebravano la gioia semplice di un abbraccio, il coraggio di chi cresce, la meraviglia di chi scopre il mondo con occhi curiosi ogni giorno.
Quando i vincitori sono saliti sul palco per ricevere il premio, la commozione era palpabile: non si stava premiando soltanto una poesia, ma un modo di sentire, di comprendere, di amare.
E in fondo, lo sapevamo tutti: avevano vinto tutti, perché ciascuno aveva saputo donare una parte di sé. Ogni parola scritta era una carezza offerta al mondo, un gesto di empatia verso chi non ha voce, un modo per dire: “Ti vedo, ti ascolto, esisti”.
Scrivere significava trasformare il silenzio in voce, l’indifferenza in ascolto, la distanza in incontro.
Era un atto di solidarietà e di coraggio, un modo per ricordare che la poesia non è solo un esercizio di stile, ma una “resistenza gentile”: quella che nasce dai cuori dei ragazzi e si trasforma in messaggio universale di pace e umanità.
I vincitori
Poesia individuale
1° – Matteo Italiano
2° – Mirko Salmeri e Rocco Scibilia (pari merito)
3° – Giò Giovanni Di Giovanni
Poesia corale
1° – Gruppo Scuola Secondaria “Zirilli”, docente Abbriano
2° – Classe 3^B Scuola Primaria Carrubaro, docente Catena Accetta
3° – Gruppo Scuola Secondaria “Zirilli”, docente Maria Grazia Iarrera
Menzioni speciali
Cristian Italiano, Giada Maisano, Sonia Ales
14 novembre
Evento “Definiamo bambino”
La seconda giornata, svoltasi presso la Scuola Secondaria di primo grado “Zirilli”, ha rappresentato la conclusione ideale e più significativa di questo percorso ricco di emozioni e di pensieri condivisi.
Il Dirigente Scolastico, prof. Alessandro Greco, ha aperto l’evento con un discorso intenso e sentito, capace di riecheggiare nel silenzio attento della platea:
“Ogni bambino è una storia di speranza che va custodita. Leggere significa riconoscere quella storia e impegnarsi a non lasciarla mai inascoltata.”
Parole semplici ma profondissime, che hanno immediatamente tracciato il senso dell’intera giornata: un invito a guardare l’infanzia come un patrimonio da proteggere e ascoltare, e la lettura come strumento essenziale per farlo.
Subito dopo, la presentazione del Blog “I Giovani Lettori del Terzo” ha portato in primo piano il lavoro appassionato e competente dei ragazzi, che con sensibilità, cura e spirito critico raccontano la vita della scuola attraverso libri, idee, esperienze e riflessioni personali. Il loro impegno rappresenta un esempio concreto di come la lettura possa diventare dialogo, crescita e cittadinanza attiva.
A seguire, la proiezione di un video celebrativo ha raccolto i momenti più emozionanti della manifestazione #ioleggoperché: una sequenza di immagini e volti che ha alternato sorrisi spontanei, sguardi commossi, mani che sfogliano libri, passi condivisi durante il flash mob, e quell’entusiasmo contagioso che si accende quando una comunità decide di camminare insieme nella stessa direzione. Un racconto visivo capace di restituire la bellezza della partecipazione, l’energia dei ragazzi e la forza di un progetto che, anno dopo anno, unisce la scuola, le famiglie e l’intero territorio attorno al valore della lettura.
A impreziosire l’evento sono state le letture degli ospiti, che hanno letto per l’utenza dell’I.C. Terzo:
Lidia Russo (assessore), Valentina Sabino (psicologa), Stefano Molica (regista), Andrea Sposari (street artist), Natascia Fazzeri (assessore), Carmen Livoti (libraia), Pino Bonanno (medico chirurgo), Antonia Teatino (architetto), Teodoro Cafarelli (libraio).
Ognuno di loro ha portato un frammento del proprio mondo, trasformando la scuola in un laboratorio vivo di cultura, dialogo e creatività.
La scuola “Zirilli” si è così trasformata in uno spazio di arte, musica e parola: installazioni creative, letture corali, dialoghi con gli ospiti e momenti musicali hanno avvolto il pubblico in un’atmosfera vibrante, quasi sospesa, dove l’arte diventava linguaggio comune.
Un momento particolarmente significativo è stato il passaggio di testimone tra i redattori uscenti del blog e i nuovi membri: un rituale semplice, ma profondamente simbolico.
Tra parole sincere, sorrisi emozionati e qualche lacrima trattenuta, Mattia e Gerardo, i caporedattori, hanno ricordato a tutti che leggere e scrivere non sono soltanto compiti scolastici, ma atti di libertà, strumenti per pensare, e soprattutto gesti d’amore verso la vita e verso gli altri.
Grande entusiasmo ha accompagnato anche la premiazione delle poesie dei genitori, un momento atteso e partecipato:
1° – Eloise Augusto
2° – Maria Geraci
3° – Fabiana Cattafi
Le loro parole hanno mostrato quanto la poesia possa essere un ponte tra generazioni, un luogo in cui adulti e figli si ritrovano nella stessa emozione.
La serata si è infine chiusa con un’intensa esecuzione di “Sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni: un canto collettivo che ha unito studenti, docenti, famiglie e ospiti in un’unica voce, una promessa sussurrata al futuro.
Con queste due giornate il nostro istituto ha dimostrato che la lettura non è soltanto un esercizio, ma un gesto di empatia, un atto di resistenza gentile, un modo per immaginare e costruire un mondo più giusto.
Attraverso libri, poesie, musica, testimonianze e gesti simbolici, studenti, docenti e famiglie hanno ribadito che ogni bambino ha diritto a sognare, crescere, conoscere e vivere in pace.
Come hanno scritto alcuni alunni nel loro diario di classe:
“Definire bambino significa difendere la vita, credere nella speranza e costruire il futuro.”
E noi, alla “Zirilli”, abbiamo scelto di farlo leggendo insieme: perché ogni parola condivisa diventa un ponte tra cuori, ogni storia ascoltata apre nuovi orizzonti, ogni pagina sfogliata accende una scintilla di speranza.
Abbiamo scelto di farlo con il cuore aperto, pronto ad accogliere emozioni, sogni e diversità, e con lo sguardo rivolto a un domani più giusto, più gentile e più umano, dove ogni bambino possa sentirsi visto, ascoltato, protetto e libero di crescere.
Leggere insieme è diventato per noi un gesto di bellezza, un atto di solidarietà, un seme di cambiamento.
Perché costruire il futuro significa coltivare i sogni dei più piccoli, dare loro voce e ali, affinché possano volare lontano e trasformarsi in realtà.



