È in corso da stamane un’operazione della Guardia di Finanza presso sede e uffici secondari di Liberty Lines.

Poche le notizie filtrate fino ad ora. L’oggetto dell’indagine riguarderebbe le corresponsioni elargite dalla Regione Siciliana alla compagnia della famiglia Morace in relazione al rapporto convenzionale che la lega all’ente per il servizio di collegamento marittimo delle isole minori mediante mezzi veloci, già al centro dell’inchiesta Mare Monstrum risalente al 2017.
Le forze di polizia avrebbero perquisito le sedi di Liberty e anche almeno un ufficio della Capitaneria di Porto. Gli indagati sarebbero 67 e fra gli oggetti sottoposti a sequestro ci sarebbe la compagnia armatoriale stessa.
Da Liberty per ora solo questa nota: “In merito alle operazioni condotte questa mattina dalla Guardia di Finanza presso i nostri uffici, relative a presunte irregolarità operative, Liberty Lines conferma la propria fiducia in un esito positivo delle indagini e assicura che il servizio pubblico di collegamento veloce con le isole siciliane proseguirà regolarmente”.
Gli avvocati della Liberty Lines e degli azionisti, Alfonso Furgiuele, Lorenzo Contrada, Giovanni Di Benedetto, hanno aggiunto che “il decreto di sequestro ai danni dei loro assistiti è stato emesso, dalla procura della Repubblica di Trapani, in carenza sia di qualsivoglia ragione di urgenza sia degli ulteriori presupposti che avrebbero consentito l’adozione. Nei modi e termini di legge si rappresenteranno al Giudice i vari elementi che ne impongono la caducazione ripristinando la piena operatività della società”.



