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MAZZARRÀ, presunte infiltrazioni mafiose, DOMICILIARI ad Antonio Giardina. Gli altri INDAGATI: “Accuse infondate e strumentali!”

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La notizia di queste ore, riguardo la nota vicenda delle presunte infiltrazioni mafiose al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, è che l’imprenditore Antonio Giardina per decisione del Gip, passa dal carcere ai domiciliari. Era stato arrestato a fine luglio insieme all’ex boss ed ex collaboratore di giustizia Carmelo Bisognano, con l’accusa di aver gestito di fatto un’impresa intestata al fratello Davide per consentire all’ex capomafia di mantenere un ruolo occulto nell’economia di Mazzarrà Sant’Andrea.

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Per questa novità sono state rilevanti le dichiarazioni di Giardina nell’interrogatorio di garanzia: secondo quanto riferito dallo stesso, tra il 2018 e il 2023 avrebbe consegnato più volte somme di denaro in contanti – per un totale di circa 50-60 mila euro – all’attuale sindaco Carmelo Pietrafitta, con la mediazione e la complicità del responsabile dell’area tecnica comunale, Giuseppe Di Natale. «Su un lavoro di circa ventimila euro – ha raccontato l’imprenditore – mi veniva chiesto un ritorno di circa duemila euro. Altre volte, quando non poteva affidarmi incarichi urgenti, mi obbligava a eseguire gratuitamente lavori come favore personale». La Procura di Messina, guidata da Antonio D’Amato, ha ordinato perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici di Pietrafitta e Di Natale. Computer, telefoni e documenti sono stati sequestrati alla ricerca di riscontri.

I due amministratori, assistiti dagli avvocati Tino Celi e Nino Todaro, risultano al momento indagati per induzione indebita a dare o promettere utilità, aggravata dall’agevolazione mafiosa. Gli stessi, in una nota divulgata qualche settimana addietro, avevano espresso fiducia nell’operato della giustizia dichiarandosi estranei alle accuse mosse loro. Nello specifico il sindaco Carmelo Pietrafitta ha definito le accuse come “strumentali ed infondate”. Accettando i rischi tipici del ruolo politico, ha sottolineato come non sia affatto piacevole essere etichettato sui giornali come persona disonesta. “Non ho assolutamente nulla da temere”, ha affermato, ribadendo la sua totale innocenza e la sua coscienza pulita. Ha inoltre ribadito la sua ferma intenzione di non arrendersi né farsi intimidire, promettendo di continuare a lavorare affinché questi “rigurgiti di infamia” restino solo un lontano ricordo. Ha concluso la sua dichiarazione esprimendo la sua piena fiducia nella magistratura, convinto che le Istituzioni riporteranno presto dignità e integrità morale alla comunità.

Anche il geometra Giuseppe Di Natale, incaricato come “Supporto UTC”, ha voluto esprimere la sua posizione. In una nota ufficiale, ha manifestato la sua “piena fiducia nel lavoro della Magistratura”, convinto che le indagini in corso faranno emergere la verità. Si è detto “certo di poter dimostrare, in ogni sede e con piena trasparenza, la mia totale estraneità alle ipotesi contestate”. Ha infine dichiarato di essere a completa disposizione degli inquirenti e di auspicare che si faccia chiarezza nel più breve tempo possibile, nel rispetto delle istituzioni e della giustizia.

Adesso, dopo questa ulteriore “novità”, staremo a vedere quali saranno gli sviluppi della situazione a Mazzarrà Sant’Andrea, sia gli inquirenti che adesso possono usufruire della collaborazione di Antonio Giardina, sia i legali degli altri indagati che cercheranno di dimostrare l’innocenza dei propri assistiti. L’auspicio è che si possa giungere ad una chiusura del cerchio onde assicurare serenità alla Comunità mazzarrese. 

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