Difende il partito, con il piglio che lo contraddistingue, il deputato regionale Cateno De Luca dalle insinuazioni – a suo dire – riguardanti i finanziamenti a Sud Chiama Nord, apparse sulla Gazzetta del Sud, “da quando il membro della Camera esponente di Forza Italia Tommaso Calderone non avrebbe visto soddisfatte le sue aspettative politiche relative alle elezioni provinciali di maggio scorso, con le quali si è formato il Consiglio Metropolitano, presieduto, per legge, dal sindaco Federico Basile”, testuali parole di De Luca stesso, pronunciate stamattina in conferenza stampa.


Una incontro, quella di stamattina al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, con un De Luca particolarmente accorato, in quanto colpito nell’orgoglio di una vita politica dichiaratamente improntata sulla correttezza e trasparenza, per l’impossibilità – è stato detto – di eleggere il vicepresidente del Consiglio Metropolitano e conferire deleghe assessoriali.

“Scusateci se non prendiamo tangenti”, lo slogan della sua maglietta, esibito all’inizio della conferenza.

Il suo punto di forza messo in discussione da almeno cinque articoli, l’ultimo proprio nell’edizione di oggi, sulla prima pagina della Gazzetta – ha evidenziato – che, attraverso le parole “metodo” e “sistema” associate quelle di finanziamento del partito, avrebbero “fuorviato” i lettori, con l’intento di indebolirne il potere politico contrattuale e scoraggiare i donatori che si sono visti “sputtanare”, sebbene i loro nomi – ha precisato – fossero già contenuti negli appositi elenchi sui siti internet del partito e della “Commissione di garanzia degli statuti e della trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici”.
Ma tutto si sarebbe svolto – è emerso – nel rigoroso rispetto dello Statuto del partito iscritto nell’apposito Registro dei partiti, dopo il controllo della citata Commissione che ne ha riscontrato la regolarità anche con riferimento all’articolo 4, concernente proprio i finanziamenti di “Soci e Federati”.

Quindi per questi attacchi a Sud Chiama Nord, “con un tempismo sospetto”, ci sarebbero “committente, mandante ed esecutore”, che, da maggio scorso, starebbero agendo con il fine di “colpirci nell’immagine”, “indebolirci e delegittimarci”, “impaurire coloro che hanno donato” e “farci apparire ai palazzi di giustizia come soggetti poco raccomandabili”.
Sono state le conclusioni di De Luca, che si è offerto come al solito generosamente alle domande dei giornalisti presenti; animate le risposte a quelle di Sebastiano Caspanello e Tiziana Caruso della Gazzetta del Sud.
(Le testimonianze video delle dichiarazioni di De Luca e Basile insieme a quelle riguardanti le domande fatte dalla stampa, verranno pubblicate a breve sulla nostra testata on line!).
Al tavolo era presente tutto lo stato maggiore del partito: Federico Basile, Laura Castelli, Franco Gallo, Danilo Lo Giudice, Pippo Lombardo e Piero Picciolo.
(Luigi Politi)



