Questa volta, le violazioni rilevate dalla Guardia Costiera nelle località turistiche di Ganzirri e Torre Faro, riguardano alcune strutture d’ormeggio non autorizzate poste all’interno delle anse create dalle barriere frangiflutti.
Spazi – fanno sapere gli operatori – sottratti alla libera fruizione, prevista dal vigente Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, e resi pericolosi per l’ambiente e la pubblica incolumità.

Anche quest’ultima attività rientra nel piano di prevenzione nazionale denominato “Mare Sicuro 2025”, che la Guardia Costiera, come ogni anno, attua, in collaborazione con enti locali, associazioni eoperatori del settore, per garantire la sicurezza in mare durante la stagione balneare, con particolare attenzione alla sensibilizzazione sull’uso sicuro del mare e delle spiagge.
Oltre alle irregolarità già dette, con l’ultima attività odierna di polizia marittima e ambientale, sono state rilevate violazioni concernenti le unità da diporto ormeggiate in aree non consentite e naviganti sottocosta, ponendo a rischio l’incolumità dei bagnanti.
In particolare – evidenzia la Guardia Costiera – sono stati rimossi i corpi morti e cime, occupanti stabilmente sia lo specchio acqueo interessato sia la fascia di rispetto di cinque metri dalla battigia, occupando un’area demaniale che deve rimanere sempre e comunque libera per motivi di sicurezza.
Nella fattispecie, le pattuglie a terra hanno operato congiuntamente al personale imbarcato sulle unità navali della Guardia Costiera, provvedendo ad accertare e verbalizzare 9 soggetti, intenti a navigare a motore sottocosta, ormeggiarsi nelle modalità sopra descritte e compiere pericolose evoluzioni in mezzo ai bagnanti, senza alcun rispetto delle distanze minime di sicurezza.
