Matteo Renzi e il quartier generale di Italia Viva si ritrovano nella città dello Stretto per presentare il libro e parlare di politica.
Stamattina presso la libreria “La Gilda dei Narratori” in via E. Pellegrino a Messina, l’ex Presidente del Consiglio e attuale Presidente di Italia Viva, Matteo Renzi, ha presentato il suo libro “L’influencer”.
Come sappiamo, il suo libro parla di come i social influenzano la politica moderna e allo stesso tempo dipinge l’attuale Presidente del Consiglio come la migliore tra gli “influencer”, infatti anche sui suoi profili social afferma: “Giorgia Meloni è molto diversa da come si racconta e da quello che serve al Paese. Nel libro racconto ciò che i media non scrivono e che una parte dell’opposizione non ha il coraggio di dire”.


Alla presentazione di questa mattina erano presenti anche la senatrice messinese di Italia Viva, Dafne Musolino e il deputato nazionale e capogruppo di Italia Viva alla Camera, Davide Faraone. La presenza del quartier generale siciliano, fa intendere che oltre al libro si parlerà anche di politica.

Infatti, ancor prima di entrare in libreria, alle domande dei giornalisti, comincia con un secco “no” al centrodestra. “Schifani ha fallito e io sono reduce dalla visita all’ospedale di Mazara del Vallo. Vada il Presidente della Regione a scusarsi per i ritardi intollerabili nei referti che hanno colpito i malati di cancro. Il centrodestra in Sicilia, e lo dimostra la sanità, ha fallito. La Sicilia è stata sempre laboratorio politico e, in un’alleanza straegica con il centrosinistra, sconfiggeremo il centrodestra. Schifani prima va a casa, meglio è per i siciliani. E la presidente Meloni, preoccupata di baciare la pantofola agli americani, non sa governare. Io sono per il rapporto con gli Stati Uniti ma dico no se Trump vuole distruggere le nostre aziende”.

Un altra chiosa la riesce a fare sul ponte sullo stretto: “C’è un ritardo drammatico nelle infrastrutture in Sicilia. Il ponte potrebbe essere una soluzione ma non così, tagliando dal Fondo di coesione e sviluppo. Con i fondi europei sarebbe un altro discorso. D’altronde, quando il senatore Germanà ha dichiarato che la grande opera è più importante degli ospedali e delle strade, è stato fischiato pure dai leghisti di qua. E, vorrei domandare: “Cari messinesi, ma come fate a votare Lega?“.

“Ho sempre detto che il Ponte sullo Stretto – continua Renzi – è un’idea molto interessante se è un’idea che unisce la Sicilia e la Calabria, ma soprattutto se diventa un simbolo mondiale, cioè’ se si fa un’opera che architettonicamente è al top, di cui parla tutto il mondo, che richiama turisti”. “Se pero’ – continua – per fare il Ponte si tolgono i soldi dei fondi Fsc alla Sicilia e alla Calabria, è di nuovo un’operazione da influencer. Il Ponte va bene se si utilizzano risorse ad hoc, se sono risorse tolte ai siciliani e ai calabresi a me sembra una follia”.
Tornando al libro, durante la presentazione alla Gilda, Renzi comincia a parlare della propaganda del Governo Meloni e sulle problematiche della sanità in Sicilia: “Il libro parla dell’influencer, dice che il governo Meloni non governa, comunica e fa propaganda” – ha spiegato Renzi – per esempio fa un decreto legge sulle liste di attesa a cui noi abbiamo votato contro, ma questo decreto legge non impedisce che succeda quello che e’ successo a Mazara del Vallo dove 206 referti che potevano essere dati ai malati di tumore per iniziare la terapia, la sanità siciliana non li ha dati, anzi ha fatto attendere otto mesi. Solo la coraggiosa denuncia di una professoressa ha fatto scoppiare lo scandalo. Ecco questo è l’influencer: fa un decreto spot sulle liste d’attesa e poi le cose non vanno. Questo e’ il motivo del viaggio del libro: andare a raccontare come la Meloni comunichi bene ma governi male”.
“Influencer” e la propaganda social, cosa che ha permesso a Renzi di chiedere, attraverso una lettera, al Presidente Meloni quello che scrive in una pagina del suo libro: “A pagina 101 del libro L’Influencer ho scritto una lettera a Giorgia Meloni. L’ho stampata e gliel’ho consegnata a mano: riguarda la vicenda autogrill. La Premier mi ha risposto dicendo che farà ciò che le ho chiesto e che ha dato disposizione per togliere il segreto di Stato. Lo farà? Non vedo l’ora e finalmente capiremo chi dice bugie e chi racconta la verità. Il segreto di Stato e una cosa seria, non si usa per l’autogrill”.




