Non convincono appieno i consiglieri comunali di Messina le proposte, all’ordine del giorno della seduta di ieri pomeriggio, del vicesindaco Mondello per derogare ad alcuni limiti urbanistici per la realizzazione privata dei palazzi Policlinico, Centro e Archimede, destinati a residenze per studenti.
I progetti per un totale di 1839 posti letto per studenti sono stati presentati dalla Zanklon Capital S.r.l. e saranno finanziati con 37 milioni di euro del PNRR, ma dubbi sono sorti principalmente riguardo a due aspetti: che non si tratti di una speculazione edilizia e se il sottendente interesse pubblico ad agevolare le residenze degli studenti prevalga sugli altri interessi pubblici territoriali tutelati dai vincoli urbanistici (aumenti di cubatura e altezze), che i consiglieri sono chiamati a derogare.

I lavori diretti da Nello Pergolizzi, sono continuati dopo che sul quesito in via pregiudiziale del consigliere Libero Gioveni, la segretaria generale Rossanna Carrubba ha rassicurato “senza il minimo dubbio” sulla assenza di responsabilità per i singoli consiglieri nel caso di bocciatura delle proposte, in quanto si tratterebbe di una “valutazione discrezionale libera, non sindacabile e non impugnabile come giurisprudenza consolidata della Cassazione e del Consiglio di Stato, quindi senza responsabilità per i singoli consiglieri che deliberano come organo”.

Il dubbio del consigliere Cosimo Oteri sulla possibilità di una “speculazione edilizia” ingeneratogli dal fatto che non sarebbero chiare l’esitenza di “clausole vincolanti” e modalità di monitoraggio della destinazione d’uso – su quest’ultimo aspetto anche il consigliere Dario Carbone – e dei canoni, è stato fugato dal vicesindaco Salvatore Mondello, con delega all’Urbanistica, specificandone l’impedimento nelle norme disciplinanti i progetti ed il finanziamento CNRR.
La questione invece dell’interesse pubblico all’aumento degli studentati, che la norma pone alla base dei progetti, si lega strettamente al superamento di alcuni vincoli urbanistici – unico motivo per il quale viene coinvolto il Consiglio – e quindi all’altro interesse pubblico che è quello di tutela del territorio.
La mancata approvazione consiliare della deroga ai vincoli – è stato detto – comporterebbe la decadenza dei tre progetti; di conseguenza i ragionamenti in Aula si sono estesi anche sull’opportunità vera e propria di consentire al privato di realizzare i tre palazzi in base all’impatto sulla viabilità (Carbone), al numero degli studenti fuori sede (Gioveni) e all’accertamento di “danni significativi all’ambiente” vietati dal bando e la previsione di canoni troppo alti (Antonella Russo).
Da parte di tutti i gruppi è giunta quindi la richiesta (passata con 10 voti favorevoli e 17 astenuti) di poter emendare le proposte che così come formulate non terrebbero conto delle osservazioni dell’Aula, attraverso la riunione dell’apposita VI Commissione presieduta da Giuseppe Busà, ma “senza dilazione di tempi” come ha detto la segreteria “per non esporre l’Ente al rischio di risarcimento danni”.
In ogni caso, i tre progetti sono slegati e approvabili separatamente da parte del Consiglio Comunale.



