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Milazzo. “A Simana dû Sicilianu”, la Lingua Siciliana: patrimonio identitario da preservare

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Si chiude oggi a Milazzo la “Simana dû sicilianu”. Sette giorni su sette dove la lingua siciliana è stata la protagonista indiscussa: utilizzata, promossa, spiegata, letta (testi in siciliano) dal vivo nelle scuole, nelle Università, per strada, presso associazioni, librerie; ma anche on line, sui canali social ecc.

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L’iniziativa, promossa dal gruppo della Simana dû sicilianu, fondato dal siculo-americano Nick Panzarella, ha esortato tutti a sostenere l’iniziativa su tutte le piattaforme con l’hashtag #simanadusicilanu.

Anche Milazzo nel suo piccolo ha contribuito, anzi contribuisce senza sosta e da tempo, alla divulgazione del “siciliano”. Grazie alla creatività, generosità ed al costante impegno di alcuni commercianti di Via Polidoro Carrozza e via Umberto I è stata messa in posa una barca, una singolare installazione artistica raffigurante scorci, colori e linguaggi della nostra Sicilia bedda.

…ed una panchina con piccoli riquadri con su scritti simpaticissimi detti e proverbi siciliani.

L’Unesco riconosce alla lingua siciliana lo status di lingua madre e la pone tra le “lingue vulnerabili” da tutelare, mentre i siciliani stessi (-paradosso – la Regione Siciliana non la riconosce tale) stentano a percepire l`erosione della propria identita` storica: pregiudizi ed autopregiudizi? Lingua di serie b? Ogni Siciliano dovrebbe essere consapevole del suo valore identitario, solo così non si estinguerà questo prezioso patrimonio , anzi riprenderà forza e vigore!

Oggi più che mai è necessario, quindi, conoscerla per riconoscersi in essa e mantenerla viva. Una lingua nata presso la corte di Federico II (Lo Stupor Mundi) una cultura che si è evoluta per millenni e che dona al suo popolo quella fisionomia che lo rende unico ed inconfondibile. Nella Lingua Siciliana sono presenti nutrite tracce di numerose altre lingue, espressione di Civiltà del passato, con cui la Sicilia è venuta a contatto (spagnoli, francesi, arabi, greci, turchi ecc.) un vero caleidoscopio culturale, i cosiddetti “prestiti di lusso” da una lingua all’altra, in una contaminazione rispettosa della propria peculiarità.

Lingua quale identità di un popolo, legame indissolubile ricchezza da preservare e salvare dall’oblìo. “Sicilia è il mio sangue, mio patri, mia matri, i miei avi, la mia cultura, la mia aria” (Andrea Camilleri.) <<E’ vero, i dotti almanaccano e si bisticciano ma il volgo mette fuori una frase, un detto e da quelle parole ne esce improvvisa una luce che spiega le origini . Perchè la Lingua saprà trovar nuovi documenti di studio là ove Letteratura e Poesia non cercheranno copia d’immagini e grazie di stile.(G.ppe Pitrè)>>.

(Lucilla Anzalone)

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