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Milazzo, DASPO ad un ultras REVOCATO 24 ore prima dell’udienza al Tar: È POLEMICA 

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Annullato in autotutela il provvedimento di Daspo preventivo disposto nei confronti di un ultras 29 enne, S. S. di Milazzo, che avrebbe dovuto essere discusso nei giorni scorsi davanti al Tar sezione prima staccata di Catania. La Questura di Messina ha ritirato l’atto lo scorso 30 settembre, appena 24 ore prima dell’udienza fissata, dopo la richiesta avanzata dall’avvocato Alfio Chirafisi che difendeva il tifoso della SS Milazzo.

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La misura aveva acceso particolare interesse in quanto si trattava di un Daspo emesso “preventivamente”, senza che il soggetto fosse coinvolto in episodi di violenza o disordini legati a eventi sportivi. Il provvedimento era stato adottato sulla base delle nuove disposizioni contenute nel “Dl sicurezza” del Governo Meloni, che consente di applicare il divieto di accesso agli impianti sportivi anche a persone ritenute potenzialmente pericolose, in base ai loro precedenti penali o di polizia, e non necessariamente per comportamenti violenti durante le partite.

Il legale Chirafisi aveva impugnato la misura contro l’Ufficio Territoriale del Governo di Messina e il Ministero dell’Interno, lamentandone l’illegittimita’ per violazione di legge e travisamento dei fatti e sottolineando come il suo assistito non presentasse i requisiti richiesti dalla normativa, poiché aveva solo precedenti di lieve entità legati alla conduzione di affari illeciti nell’ambito degli stupefacenti e non quelli previsti per giustificare un provvedimento così restrittivo. In una prima fase era stata respinta la richiesta di annullamento, costringendo l’avvocato Chirafisi a ricorrere al Tribunale amministrativo regionale. Tuttavia, a poche ore dall’udienza – fissata per il 1° ottobre scorso – la Questura di Messina ha deciso di procedere autonomamente con la revoca in extremis del Daspo. “L’amarezza – dichiara in esclusiva a Sicilia Tabloid l’avvocato Chirafisi – e’ legata al fatto non di poco conto che avrebbero avuto tutto il tempo di prendere atto della mia richiesta e annullare prima senza costringere il mio assistito a ricorrere al Tar tenendomi sulla graticola fino all’ultimo momento.

Questo non è un comportamento corretto che può essere applicato da una pubblica amministrazione”.

Il Tar, preso atto della revoca, ha quindi dichiarato chiusa la procedura. Critiche nel metodo e nel merito, che in buona sostanza smontano l’impianto di un provvedimento decisamente controverso.

(Giovanni Luca Perrone)

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