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MILAZZO, il dramma di due barboni che DORMONO DI FRONTE AL Comune: “CHIEDIAMO UNA CASA”

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Di notte dormono in un giaciglio tra i cartoni di fronte il Municipio di Milazzo sul lungomare Garibaldi nei pressi del Paladiana. Di giorno chiedono l’elemosina nel viavai in centro in Piano Baele o al parco giochi di via del Marinaio d’Italia sulla riviera di ponente , quando in molti passano per andare a mare e gli lasciano qualche moneta. Senza dimora, senza un lavoro ma con tanta dignità. E’ una storia tipica quella di Iliia, 38 anni, invalido e di Ionel, 55anni. “Ho girovagato da sempre l’Italia fin da piccolo, la Sicilia in particolare, ho lasciato in Romania mia moglie e i miei figli per cercare soldi da poter spedire a loro. Io purtroppo sono invalido da un occhio e non ricevo nulla, non posso lavorare- racconta il clochard Iliia con un buon lessico- . Non e’ il cibo che mi manca, qui molti mi hanno aiutato con roba da mangiare. Stavo in strada a Messina e mi ha raggiunto il mio vicino di casa Ionel e siamo venuti a Milazzo oltre dieci giorni fa. Dormivamo nella via dei negozi (in via Medici all’ingresso dell’ex Cinema Liga) sotto dei portici ma delle persone ci hanno chiesto gentilmente di andare via e lo abbiamo fatto subito. Ci hanno detto che noi stavamo in un vecchio hotel di Milazzo dove i pompieri ci hanno fatto uscire. Era scritto su internet . Non è vero, non so dove si trova. Veramente non ce la faccio più a portare la roba in un passeggino, vorrei una casa popolare per portare qui la mia famiglia . Sono senzatetto da una vita, per adesso dormiamo di fronte al Comune dove c’è la Polizia Locale ma non so se qualcuno di loro ha parlato per aiutare noi”. Con il volto segnato di tristezza ci confida che il suo compagno senzatetto ha una storia ancora più complicata . Ionel è un fiume in piena perché il suo unico pensiero va alla figlia Annemarie, 11 anni, colpita da un tumore e lasciata a casa in Romania con il resto della famiglia. “Le cure sono molte costose, ho tutti i documenti dai vari ospedali dove e’ stata mia figlia – spiega con un italiano stentato ma agitandosi con le mani- ma non so cosa fare più, con chi parlare. Ho bisogno di soldi perché ho perso il lavoro. Sono felice che va a scuola ma ho paura che non riesce a salvarsi. Vorrei farla venire con me”.

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Ci vuole davvero poco per rendersi conto che la situazione di chi spesso, o sempre, dorme per strada è più ampia di quello che si crede. Un fenomeno, purtroppo, in aumento, dovuto pure alla condizione di crisi economica e familiare che ha un peso più rilevante di quello che si immagina.

Due barboni invisibili per strada a Milazzo come tanti altri in transito , sguardi lunghi di chi ha imparato a proprie spese che un’opzione di riserva è sempre meglio tenerla lì a portata. Può salvarti la notte. Anche se il piano B tende a rivelarsi indefinito e vario. I luoghi per stare “al riparo” nel complesso ci sono, rimane però la difficoltà di chi ha perso tutto e deve ricominciare. E per ricominciare, serve un tetto.

(Giovanni Luca Perrone)

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