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Milazzo, INVESTÌ e uccise un anziano a PONENTE: MOTOCICLISTA ASSOLTO

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“Non luogo a procedere”. Con questa formula il gup del Tribunale di Barcellona Giuseppe Sidoti, accogliendo l’eccezione di nullità avanzata dal difensore Andrea Calderone, nell’interesse dell’imputato di omicidio stradale per l’incidente mortale avvenuto nel pomeriggio del 6 giugno dello scorso anno lungo la pericolosa riviera di Ponente a Milazzo, ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere per violazione del diritto di difesa – “perché il fatto non sussiste”– nei confronti di Stefano Rotti, 61 anni, originario di Roma e residente a Milazzo, imputato di omicidio stradale.

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Il procedimento conclusosi con l’assoluzione dell’imputato trae origine dal tragico incidente avvenuto il pomeriggio del 6 giugno 2024, quando l’ingegnere Stefano Rotti, capo reparto del servizio antincendio Ram e dei volontari di Protezione civile comunale, alla guida di una moto Bmw R 1250 GS, percorreva dallo Stadio Marco Salmeri la via Marinaio d’Italia e travolse il 74enne Francesco Mazzeo in compagnia del suo inseparabile cagnolino, che stavano attraversando la strada. L’anziano , sbalzato per diversi metri, morì a causa di gravi politraumi con fratture multiple e adinamia cardiaca dopo che un’ambulanza del 118 lo trasportò immediatamente al pronto soccorso del Fogliani assistiti dagli agenti della polizia locale. Il pm Luca Gorgone, che ha coordinato le indagini, aveva contestato all’ingegnere Rotti il fatto che viaggiasse a 56 km/h in un tratto urbano, in violazione dei limiti previsti dal Codice della strada e senza adeguare la guida alle condizioni di visibilità ridotta data dai cespugli che in quel tratto, nei pressi dell’ex lido Open Sea, si affacciano sulla carreggiata. Nel corso dell’udienza preliminare di mercoledì scorso per la citazione della compagnia Unipol Assicurazioni quale responsabile civile, l’avvocato Andrea Calderone ha sollevato una eccezione di nullità in merito ai vizi procedurali che avrebbero denotato gli accertamenti tecnici irripetibili disposti in fase d’indagine.

In particolare, il legale Andrea Calderone ha contestato la nullita’ delle prove per mancata notifica degli avvisi al difensore di fiducia, constatando che l’assegnazione degli incarichi al medico legale Letterio Visalli e all’ingegnere Santi

Mangano, chiamati rispettivamente a stilare la consulenza medico-legale e quella sull’esatta dinamica dell’incidente , fosse avvenuto alla presenza del difensore d’ufficio e non del legale di fiducia regolarmente nominato. Il gup Sidoti ha ritenuto fondata l’eccezione e ha quindi dichiarato nulle le consulenze tecniche compilate da Visalli e Mangano, prive pertanto di valore probatorio. Cadute le accuse, il giudice ha scagionato l’ingegnere Rotti dalla grave accusa di omicidio colposo stradale con la formula perché il fatto non sussiste. Molti residenti hanno evidenziato più volte come l’arteria di ponente sia spesso teatro di vittime innocenti, sollecitando l’installazione di dossi rallentatori in un continuo rimpallo di responsabilità tra Comune e l’ex Provincia regionale.

(Giovanni Luca Perrone)

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