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Milazzo. L’evento “Saperi di Mare”, tradizioni da riscoprire a Vaccarella 

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Quando una bella idea prende corpo, scaturita dal prezioso lavoro in un team del comune di Milazzo, divenendo un disegno ricco di amore e storia per il mare, incontra il favore della Regione Siciliana e dell’Unione Europea che lo hanno cofinanziato, ecco che ne risulta un progetto interessante: “Saperi di Mare”.

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La valorizzazione del pescato di una volta (il cosidetto pesce povero), una campagna di sensibilizzazione verso quelle tradizioni che ruotano attorno a questo affascinante quanto impegnativo mestiere d’un tempo, che ancora oggi, seppur a fatica, resiste alla imperante globalizzazione tecnologica; grazie all’amore e alla dedizione di quegli uomini che considerano il mare come un alleato.

Per questo è nata a Milazzo tanto tempo fa, l’Associazione Marinara Nino Salmeri, un gruppo di marinai, vecchi e nuovi, amanti del mare e della pesca, ma sopratutto di persone, professionisti che amano il proprio territorio e che impiegano il loro tempo con cura e dedizione, alla “cultura del bello” come l’avvocato Vincenzo Isgrò, che si è fatto promotore dell’evento in questione ma che è stato anche più volte fautore negli anni, di diverse iniziative in città (ma ssshhh.., non ama mettersi in mostra, rimarrà un segreto fra lui e me).

Il nostro mare rappresenta una risorsa fondamentale per i paesi costieri, sia in termini di pesca e produzione di prodotti ittici, sia per il turismo culturale,  in un circuito di economia virtuosa che potrebbe giovare soprattutto dal punto di vista gastronomico,  quale principale fonte di reddito per tutte quelle realtà che hanno il privilegio di essere “baciate” dal mare. Pertanto la cultura del mare non è solo economia, è anche una parte importante della cultura e della storia del nostro paese, in particolare del borgo marinaro di Vaccarella (nome antico che designava un’antica lenza chiamata “vacca” per pescare grandi banchi di pesca).

Il primo evento, svoltosi venerdì pomeriggio 06 Giugno, nella piazzetta Sant’Andrea del quartiere Vaccarella, racconta  la fierezza di una tradizione che resiste nel tempo ma che si vuole ancor di più tramandare ai posteri, facendo  riscoprire la bellezza del pescato, delle varietà esistenti ma soprattuto del mare, quello severo, burrascoso ma anche tanto generoso e per questo amato e rispettato dagli antichi pescatori che ne sono i veri custodi . Esposizioni di barche in miniatura e strumenti adoperati per la pesca, installazioni visive quali collage fotografico ritraente  volti, e scorci di vita marinara quotidiana, con annesse le ricette delle  mogli dei pescatori, che con la loro creatività riuscivano a trasormare un semplice  e povero pesce in un piatto sotanzioso e buono.

Il progetto è stato suddiviso in tre parti a scadenze temporali diverse dove nella seconda parte, si prevede uno showcooking in cui verranno coinvolti i   ristoratori locali. La terza parte invece consisterà in una serie di convegni mirati a coinvogere gli studenti di alcuni istituti ed i govani ragazzi presso Il teatro Trifiletti. Si punta sul voler sensibilizzare tutti, soprattutto le nuove leve, i giovani,  verso il sapere antico della pesca dei marinai, un  vero mix di conoscenze pratiche, intuizioni innate e tramandate di generazione in generazione, riguardanti la navigazione, l’identificazione delle specie ittiche, le tecniche di pesca e la gestione delle risorse naturali.

Fra il pescatore e il mare si instaurava un rapporto forte, che continuamente, giorno dopo giorno, si irrobustiva, ma mai però sfociava nell’arroganza da parte dell’uomo. Il pescatore, navigando con la sua barca, riusciva a cogliere il respiro del mare, a sentirne la carezza o ancora a constatarne, intimorito, la forza, quando la barca, considerata una casa, diventava un fuscello in balia delle onde, o a intuirne l’ira quando ancora regnava la bonaccia. Soltanto così ci si accorgeva che il mare era qualcosa di vivo, che da una parte offriva grande ricchezza e dall’altra esigeva rispetto e prudenza. Fondamentale era allora il concetto che il mare per il pescatore non era soltanto una fonte di sostentamento, ma anche un amico, che bisognava rispettare prima di tutto e poi conoscere in ogni suo movimento.

Tutto questo mi ha raccontato timidamente e in un linguaggio così semplice ma ricco di passione il più anziano dei pescatori del borgo, il sig.  Giuseppe Maisano, un arzillo 90 enne (90 e sei mesi), che ha iniziato questo mestiere a 12 anni, indirizzato dal padre che a sua volta lo fu dal suo, che riuscì poi da adulto a conciliare il suo lavoro di portuale con quello di pescatore. <<Non c’è cchiù u pisci d’ una vota. Il pesce è scomparso, soprattutto “ a cincera” (tipo di pesce azzurro che si cucinava friggendolo)>>  Mi dice ancora con commozione il signor Maisano, e lui lo sa bene perchè sono gli occhi di un uomo che ha visto guerre, rivoluzioni, progresso tecnologico, e cambiamenti culturali che hanno plasmato il mondo come lo conosciamo, ed  ha assistito alla trasformazione dei valori, delle tradizioni, e dei modi di vivere.

E’ uscito in mare fino allo scorso anno, adesso a malincuore si è dovuto mettere da parte ed ha lasciato il passo ai figli, e ai figli dei figli, sebbene oramai i ragazzi di oggi pensino ad altro. Mi ha infine descritto con voce rotta dall’emozione, un’usanza, un rito che facevano quello dei “coni” ovvero un comportamento derivato dalla religiosità popolare, durante il quale le donne installavano un crocifisso davanti le case, al quale ci si rivolgeva in preghiera prima di andare a pescare, un vero gesto propiziatorio per il buon pescato ma soprattutto si sperava di ritornare sani e salvi dalle rispettive famiglie.

Il mare è una risorsa preziosa: un luogo di scambio e di confronto culturale.

Fondamentali sono pertanto la sua valorizzazione sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza del mare e delle attività legate ad esso, e la promozione di pratiche di tutela e di sviluppo sostenibile del nostro patrimonio marino.

 

Gli stakeholder che hanno partecipato e sotenuto questo importante progetto sono:

Unione Europea

Regione Sicilia

Comune di Milazzo

Regione

Gastronomia Sicilia (Premio 2025 Feampa)

Stazione Zoologica Dohrn Napoli

Mare Vivo

Area Marina Protetta

CoGePa di Portorosa

 

(Articolo e Foto di Lucilla Anzalone)

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