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Milazzo. L’opposizione critica le scelte dell’amministrazione sul Prg

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Il gruppo di opposizione facente capo a Lorenzo Italiano, Alessio Andaloro e Pippo Crisafulli, commentano e criticano l’operato della giunta comunale per quanto riguarda i risvolti sulla variante al Piano Regolatore Generale, inviando una lunga nota.

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Molto critici i consiglieri che affermano di essere abbastanza preoccupati “sulla delibera di giunta adottata per azzerare l’incarico per la variante al prg proposto dal duo Midili Romagnolo”.

Con la nota diramata, l’opposizione sottolinea che questa decisione dell’amministazione comunale “cancella un lungo lavoro di consulenze a professionisti datate nel tempo con incarichi dati a progettisti esterni e pagati dall’ente fino ad oggi”. Un attacco politico in cui si sottolinea che “questa decisione certifica il vero fallimento di una politica urbanistica e di sviluppo sul territorio che dal 2021 ad oggi culmina con un espansione cementizia che non ha eguali nella storia della città così come riportato dall’Osservatorio regionale urbanistico sul consumo del territorio. A distanza di 4 anni dall’incarico non si può sottacere la vergognosa e continua accusa delle sue prolisse dirette a coloro che avevano amministrato prima di non aver fatto nulla per la variante. Dando per scontato che nel 2022 il Consiglio Comunale avrebbe approvato la nuova variante al prg, frutto di capacità ed efficienza sua e del suo Vice Sindaco”.

A questo punto della nota, i consiglieri fanno una riflessione, ponendo una domanda “chi gliela dava tanta certezza visto che la legge riconosce solo l’operato del Consiglio Comunale e non l’interessamento degli amministratori”. “Ma oggi – continuano i consiglieri – la tanta competenza del Sindaco del Vice Sindaco è naufragata in una ridicola giustificazione che senza rossore vuole fare passare come una novità come se avesse scoperto l’acqua calda, ciò che ha messo in essere con la sua amministrazione è in contrasto con la nuova legge urbanistica”.

Italiano, Andaloro e Crisafulli ricordano poi che nel 2021 a seguito di una richiesta di Consiglio Comunale straordinario “avevamo evidenziato che il nuovo incarico dato a progettisti esterni, per la variante al vecchio prg, era in violazione alla nuova norma del 2020 che cassa i prg e da attuazione ai pug per una migliore attuazione e un realistico sviluppo del territorio secondo i dettami legislativi della comunità europea, per i quali non bisogna consumare e dare al cemento ulteriori aree, ma utilizzare e riconvertire le aree già cementificate. Abbiamo evidenziato – continuano – che alla luce della nuova normativa il Consiglio Comunale organo deputato a dare indicazioni per lo sviluppo e la programmazione del territorio doveva dare le nuove linee guida. In tutti questi anni dalle prime linee guida degli anni 90 date dal Consiglio Comunale, Milazzo ha subito una trasformazione del tessuto urbanistico e lo schema di massima approvato nel lontano 2004 non risponde più alle esigenze allo sviluppo e alla nuova viabilità sul territorio. Eppure – sottolineano – il Dirigente ing. Marino e l’amministrazione con classica sufficienza e ostentata sicumera ci hanno detto che la nuova normativa non si applicava in quanto la variante era in itinere prima dell’entrata della nuova legge, continuando a prevaricare i compiti che la legge riconosce al Consiglio Comunale per dettare le linee guida e di programmazione. Oggi dopo quasi 5 anni i progettisti incaricati relazionano che non si può procedere alla definizione del prg. Si dovevano pronunciare un professionista privato e pagato dal Comune e il Dirigente dell’urbanistica prima di dare l’incarico all’esterno non si è posto il problema di relazionare all’amministrazione e al Consiglio che non si poteva procedere?

Ma è questa la ragione o c’è dell’altro, come le continue segnalazioni che arrivano ai Consiglieri su aree agricole che nel nuovo prg diventeranno edificabili, con nomi e cognomi di beneficiari e di società immobiliari?

Abbiamo chiesto da anni trasparenza sull’attività posta in essere nel settore urbanistica e lavori pubblici. Questo è un argomento che investe tutta la comunità e non si può liquidare con un semplice azzeramento di un incarico. Per tutte queste ragioni – concludono i consiglieri – chiediamo al Signor Presidente del Consiglio di convocare un Consiglio straordinario sull’argomento. La norma riconosce al Presidente il diritto di convocare specie quando l’argomento ha il destino di una comunità e invitare l’assessore Vice Sindaco Romagnolo a riferire in aula. Chiediamo quanti onorari professionali sono stati pagati per i vari incarichi a professionisti e progettisti per la redazione del nuovo piano Regolatore poiché si profilano danni erariali all’ente”.

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