Kigali – Ai mondiali di ciclismo va in scena una giornata che resterà nella storia del ciclismo azzurro. Dopo aver sfiorato la medaglia nella cronometro U23, Lorenzo Finn si prende la rivincita più bella e firma un’impresa che lo consacra come uno dei talenti più luminosi della sua generazione. L’azzurro classe 2006 conquista il titolo mondiale nella prova in linea uomini Under23 ai Mondiali di Kigali 2025, con una corsa di autorità, coraggio e straordinaria maturità tattica. Il copione della gara ricorda da vicino quello già visto in mattinata nella prova juniores. Anche tra gli U23, infatti, la corsa si decide con un’azione nata a oltre 30 km dal traguardo. Lorenzo Finn è stato l’artefice di un capolavoro tattico e fisico, capace di staccare tutti e di imporsi con 31 secondi di vantaggio sullo svizzero Jan Huber, ultimo ad arrendersi alla sua superiorità. A completare il podio, staccato di oltre un minuto, l’austriaco Marco Schrettl. La prima parte della prova è stata controllata dal Belgio, con la nazionale fiamminga a fare da “guardiana” per proteggere il grande favorito Jarno Widar. Tuttavia, la tattica attendista ha finito col ritorcersi contro: a 60 km dall’arrivo, infatti, la gara si è incendiata con il forcing della Spagna che ha portato davanti Hector Halvarez. Il suo tentativo ha avuto vita breve, ma ha acceso la miccia e favorito l’uscita di un drappello selezionato. Il momento decisivo si consuma a 50 km dal traguardo, quando davanti si forma un sestetto di qualità con Finn, Huber, Schrettl, Mateusz Gajdulewicz, Halvor Dolven e lo stesso Halvarez. Proprio da quel gruppetto è emersa la superiorità dell’azzurro, il più generoso nei cambi e il più lucido nel gestire le forze. Con il Belgio ormai incapace di organizzare un inseguimento, complice il lavoro già esaurito dei gregari di Widar, il margine dei battistrada è cresciuto oltre il minuto. A 32 km dall’arrivo è arrivata la stoccata decisiva. Finn ha affondato l’attacco che ha ridotto i conti a due uomini, portando con sé il solo Huber. Lo svizzero ha provato a resistere, ma sul duro strappo del Mont Kigali Golf ha ceduto di schianto, lasciando via libera all’azzurro. Da quel momento in poi la corsa è stata un lungo assolo trionfale, metro dopo metro, Finn ha costruito un vantaggio incolmabile, correndo con la freddezza di un veterano e la potenza di un campione. Per Lorenzo Finn si tratta del secondo oro iridato consecutivo dopo quello ottenuto lo scorso anno tra gli juniores. Una doppietta che lo proietta di diritto tra i grandi prospetti del ciclismo mondiale e che scrive una pagina memorabile per il movimento italiano. L’azzurro ha dimostrato non solo gambe superiori, ma anche una maturità tattica impressionante per la sua età, sapendo leggere la corsa e scegliere il momento perfetto per affondare il colpo. La medaglia d’argento è andata a un generoso Jan Huber, che ha resistito finché ha potuto al passo dell’italiano. Sul terzo gradino del podio, Marco Schrettl, capace di staccare gli altri compagni d’avventura nel finale. Più indietro, invece, il Belgio di Widar, che ha pagato la scelta di correre solo di rimessa e ha visto il proprio leader chiudere lontano dalle medaglie.
