Kigali – La giornata inaugurale delle prove iridate giovanili a Kigali ha incoronato Megan Arens nuova regina della cronometro juniores donne. La neerlandese, classe 2007, ha firmato una prestazione di assoluto livello sui 18,3 km del tracciato rwandese, stoppando il cronometro in 25’47” e lasciando un solco netto tra sé e le rivali. Arens ha impostato la sua corsa con autorità sin dai primi metri. Già al primo intermedio era nettamente davanti, con un colpo di pedale fluido e potente che le ha permesso di affrontare senza apparenti difficoltà sia i tratti più scorrevoli sia le pendenze impegnative disseminate lungo il circuito. Nel finale, sul muro in pavé che ha fatto tremare molte avversarie, la giovane orange ha mantenuto brillantezza, incrementando ulteriormente il proprio margine. Una prova che ne certifica il talento e la proietta verso un futuro da protagonista nelle cronometro internazionali. Alle sue spalle si è piazzata la spagnola Paula Ostiz, seconda a 35 secondi. La iberica, già settima un anno fa, ha dimostrato una crescita evidente, la sua gestione della prova è stata intelligente, con una progressione costante che le ha permesso di difendere l’argento. Il bronzo è andato alla norvegese Oda Aune Gissinger, che ha chiuso a 37 secondi dalla vincitrice. La scandinava, partita tra le prime, ha sorpreso con un avvio aggressivo e un passaggio intermedio che la vedeva in lotta per la maglia iridata. Nel finale, però, ha perso brillantezza, riuscendo comunque a salire sul podio e a confermare la competitività del del movimento norvegese. Grande rammarico per la britannica Erin Boothman, che al primo intermedio si trovava a pochi secondi dal podio. La sua prova è però naufragata sul durissimo strappo in pavé conclusivo, dove è stata costretta a mettere piede a terra, perdendo secondi preziosi. Ha concluso al quinto posto, dietro all’altra neerlandese Roos Muller, quarta a 45 secondi. Per la nazionale azzurra è stata una giornata amara. Chantal Pegolo ha chiuso in 14ª posizione, mentre Elena De Laurentiis si è classificata 21ª. Entrambe hanno accusato distacchi consistenti, segno delle difficoltà delle giovani italiane nell’adattarsi a un tracciato esigente, tecnico e con un finale particolarmente impegnativo.

Il successo di Megan Arens conferma ancora una volta la solidità del vivaio neerlandese, che continua a sfornare talenti di primissimo livello nelle prove contro il tempo. Per Arens si tratta della consacrazione internazionale, un trampolino di lancio verso le categorie superiori. La cronometro di Kigali ha così sancito non solo la superiorità della nuova campionessa del mondo, ma anche l’arrivo sulla ribalta di giovani come Ostiz e Gissinger, destinate a essere protagoniste negli anni a venire. Per l’Italia resta la consapevolezza di un gap da colmare, ma anche la motivazione per investire maggiormente su una specialità che, a livello giovanile, continua a rivelarsi selettiva e decisiva.
