Kigali – La cronometro juniores uomini dei Mondiali di Kigali 2025 si è tinta di arancione. Dopo il successo mattutino di Megan Arens tra le donne, la nazionale neerlandese ha potuto festeggiare un’altra maglia iridata grazie a Michiel Mouris, che ha fatto valere la sua potenza e la sua regolarità lungo i 22,6 km del tracciato africano. Una giornata indimenticabile per i Paesi Bassi, capaci di monopolizzare la scena nelle prove individuali a cronometro della categoria juniores. Il giovane talento orange ha chiuso la sua prova con il tempo di 29’07”, staccando tutti gli avversari già al primo intermedio. Mouris ha saputo dosare bene le energie, spingendo con decisione nelle parti più scorrevoli del percorso e resistendo senza cali nei tratti più insidiosi, caratterizzati da saliscendi e dal muro finale in pavé che ha fatto selezione in tutte le gare di giornata. Il suo ritmo costante e la capacità di rilanciare l’andatura dopo ogni curva hanno fatto la differenza, regalando al 18enne neerlandese la vittoria più importante della sua giovane carriera. A tentare di insidiare il trionfo di Mouris ci hanno provato lo statunitense Ashlin Barry e il belga Seff Van Kerckhove, che hanno completato il podio. Barry ha confermato le attese della vigilia, fermando il cronometro a poco meno di sette secondi dal vincitore, un risultato che lo consacra come una delle promesse più interessanti oltreoceano. Van Kerckhove, dal canto suo, ha saputo interpretare bene le difficoltà del tracciato, chiudendo a poco più di otto secondi e conquistando una medaglia di bronzo di grande prestigio per il movimento belga. Gli azzurri non sono riusciti a salire sul podio, ma hanno comunque ottenuto due piazzamenti di rilievo che fanno ben sperare per il futuro. Roberto Capello ha chiuso al sesto posto, con un ritardo di 28 secondi, dimostrando una buona solidità soprattutto nella prima parte di gara. Mattia Agostinacchio, invece, ha terminato nono a 50 secondi, confermandosi tra i migliori dieci al mondo in una specialità che storicamente non ha mai visto l’Italia tra le nazioni dominanti. Entrambi hanno mostrato margini di crescita importanti, la top10 iridata rappresenta un segnale incoraggiante per il movimento giovanile azzurro, che sta cercando di costruire una tradizione più solida nelle prove contro il tempo.

Il percorso di Kigali si è confermato tecnico e impegnativo. Dopo un avvio scorrevole, le difficoltà aumentavano nella seconda parte, con tratti in salita e il suggestivo muro finale in pavé, che ha costretto più di un corridore a rallentare drasticamente. Mouris ha saputo interpretare meglio di tutti le caratteristiche del tracciato, mantenendo fluidità di pedalata anche nei passaggi più duri. Con il trionfo di Michiel Mouris tra gli juniores uomini, che si somma a quello di Megan Arens tra le juniores donne, i Paesi Bassi portano a casa due ori nella stessa giornata, confermando la loro leadership mondiale nelle cronometro giovanili. Un bottino che li proietta in cima al medagliere e che sottolinea l’efficacia del loro sistema di formazione. Per l’Italia, invece, la soddisfazione di vedere due ragazzi nella top10 lascia spazio all’ottimismo: il podio resta ancora distante, ma la strada intrapresa sembra quella giusta.
