Le 24 barche partite dalla Tunisia al momento navigano nel canale di Sicilia pronte a congiungersi con le 17 barche a Porto Palo e quelle in partenza dalla Grecia :rotta su Gaza per rompere l’assedio e aprire un corridoio umanitario.

15 Paesi hanno firmato: »qualsiasi atto illegale e violento contro la Flotilla avrà conseguenze politiche »… L’Italia non ha firmato questa dichiarazione, nonostante a bordo ci siano ben 59 italiani.
Ciò significa che le parole della premier, “il governo tutelerà gli italiani della Flotilla” in questo momento sono solo parole.
La solidarietà e l’umanità oggi più che mai ha un valore per noi cittadini italiani.
COSA FARE? Seguire la rotta della Flotilla per essere pronti a paralizzare l’Italia nel momento in cui dovessero torcere usare violenza a chiunque sia a bordo delle barche.
Palestina libera! La Global Sumud Flotilla sta navigando verso Creta per poi dirigersi a Gaza .
Oggi l’Italia si ferma. Sciopero generale proclamato dai sindacati di base: trasporti, scuole, porti, logistica, taxi. Non è un capriccio di categoria, è un atto politico che riguarda tutti, anche chi si illude di essere estraneo. Perché davanti a un genocidio non esistono spettatori innocenti: l’inerzia è complicità.
A Gaza la notte ha portato altri morti. Più di settanta nelle ultime ventiquattr’ore, cinquantasei solo a Gaza City. I bambini che fuggono a piedi con i fratelli sulla schiena non sappiamo se riusciranno mai a salvarsi ed il mondo non può tacere o continuare a sorridere davanti ad un selfie..QUI LA DIFFERENZA a cui dobbiamo dare importanza per non cadere nel tranello della propaganda :.
La Global Sumud Flotilla avanza verso Creta. Non l’hanno fermata i droni. Non la sfiorano le malelingue . Israele bolla la flottiglia come “iniziativa jihadista”, ma a bordo ci sono solo civili, attivisti, operatori umanitari. Greta Thunberg, uscita dal comitato direttivo, continua a essere a bordo(a noi spetta capire da che parte stare).
Giorno ventuno. Oggi la ciurma di mare prosegue e la ciurma di terra sciopera. Per spazzare via l’indifferenza. Perché chi oggi non sciopera si rassegna all’idea che il genocidio sia parte della routine.
A NOI LA SCELTA
(Carmen Trovato)
